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21 Gennaio 2006

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Un modo di vedere le cose*


Terme di Vals (1994-1996) di Peter Zumthor. Particolare. (foto: Alfonso Acocella)

Fessure nell’oggetto sigillato
“Case sono configurazioni artificiali. Consistono di parti singole che devono essere congiunte. La qualità di questi congiungimenti determina in ampia misura la qualità dell’oggetto finito.
Nell’ambito della scultura c’è una tradizione che attenua l’espressività delle saldature e dei collegamenti tra le singole parti dell’opera a favore della forma globale. I lavori in acciaio di Richard Serra, ad esempio, risultano altrettanto omogenei e unitari di certe sculture in pietra o legno appartenenti a tradizioni plastiche più antiche. Negli anni sessanta e settanta numerosi artisti hanno fatto appello, nelle loro istallazioni e nei loro oggetti, ai metodi di giuntura e collegamento più semplici e immediati che conosciamo. A più riprese Beuys, Merz e altri hanno lavorato con disinvoltura e naturalezza nello spazio, operando con avvolgimenti, piegature o stratificazioni, per creare un tutto a partire da parti singole.
Il modo immediato e apparentemente naturale con cui questi oggetti artistici sono configurati, è istruttivo. In questi lavori non c’è alcun disturbo dell’impressione generale da parte di piccole parti estranee alla proposizione dell’opera. La percezione del tutto non è distolta da alcun dettaglio marginale. Ogni contatto, ogni collegamento, ogni giunto è al servizio dell’idea di un tutt’uno e consolida la presenza pacata dell’opera.
Quando progetto degli edifici, cerco di conferire loro una presenza di questo Tipo. Ma a differenza dell’artista, devo partire dalle incombenze funzionali e tecniche alle quali ogni costruzione deve adempiere. L’architettura è chiamata a sfidare la creazione di un tutt’uno a partire da innumerevoli componenti singole, distinte nella funzione e nella forma, nei materiali e nelle dimensioni. Per gli spigoli e i giunti – i punti in cui le superfici si intersecano e i diversi materiali si incontrano – occorre ideare costruzioni e forme dotate di senso. Con queste forme particolareggiate vengono stabilite le fini misure intermedie all’interno delle proporzioni maggiori dell’edificio. I particolari determinano il ritmo formale, la finezza proporzionale della scala dell’edificio.
I dettagli, hanno il compito di esprimere ciò che l’idea progettuale di fondo esige in quel determinato punto dell’oggetto: unione o disgiunzione, tensione o leggerezza, attrito, solidità, fragilità.
I dettagli, quando riescono felicemente, non sono una decorazione. Non distraggono, non intrattengono, ma inducono alla comprensione del tutto, alla cui essenza necessariamente appartengono.”

Peter Zumthor

(*)"Un modo di vedere le cose" (1988) pp. 14-15 in Peter Zumthor, Pensare architettura, Baden, Lars Müller Publishers, 1998, pp. 82.

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