aprile 2024
L M M G V S D
« Dic    
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
2930  

Ultimi articoli

Ultimi commenti

Rubriche

Pubblico dei lettori

 

rss

 

 

25 Gennaio 2010

Pietre d`Italia

Tonalite dell’Adamello

tonalite_1
Cava di Tonalite in località Ponte Rosso, Val di Genova (TN).

Da una delle più belle valli montane, la Val di Genova, conosciuta anche come valle delle cascate, incastonata tra l’Adamello e la Presanella, proviene un materiale lapideo unico; talmente unico da esser diventato riferimento scientifico per tutte le pietre simili del mondo e da aver dato loro il nome: la Tonalite.
Un nome mutuato dal vicino passo del Tonale, ed un aspetto molto elegante e particolare: un “granito” bianco, candido come la neve ma cromaticamente mosso da minerali neri disposti in maniera più o meno articolata a seconda della zona in cui esso è campionato, figlio di una irrequieta terra che si è fatta strada dalle viscere più profonde attraverso fratture-puzzle che hanno consentito, tra i 30 e i 40 milioni di anni fa, la risalita di una enorme quantità di magma che si è aperto un varco tra i sedimenti più superficiali sovvertendo predestinate morfologie sedimentarie e consentendo nuovi più unici ed incredibili paesaggi.

Descrizione macroscopica
Si tratta di un litotipo magmatico olocristallino, compatto faneritico e policromo poiché costituito da cristalli medio grossolani di colore nero a lucentezza vetrosa che possono raggiungere dimensioni anche sub centimetriche. Essi sono circondati da silicati chiari, sia bianchi e sia trasparenti, incolori. Localmente i minerali scuri presentano una isoorientazione. Macroscopicamente il materiale si presenta sano, non reagisce in presenza di acido cloridrico e si riga solo localmente con una lama metallica.

tonalite_2

tonalite_3

tonalite_4
Dall’alto: blocchi di Tonalite nel piazzale di cava; l’aspetto del materiale con la caratteristica tessitura puntinata; la Tonalite allo stereomicroscopio a 16 ingrandimenti. Tra il quarzo e i feldspati spiccano i minerali femici, costituiti da anfiboli e biotiti ( minerale esagonale).

[photogallery]tonalite_album_1[/photogallery]

Descrizione microscopica

Litotipo olocristallino faneritico (= visibile ad occhio nudo), con grana medio grossolana: i cristalli maggiori possono infatti raggiungere dimensioni sub centimetriche. I minerali che lo compongono sono per parte subedrali/euedrali e per parte anedrali, possono cioè avere forma propria totalmente, parzialmente oppure esserne completamente privi. I costituenti della roccia sono, in ordine di abbondanza secondo stima visiva, feldspati, quarzo, biotiti, anfiboli, epidoti, clorite, apatite.
Feldspati: (47÷55%) costituiti prevalentemente da plagioclasi ed in netto subordine da feldspati s.s., entrambi di durezza 6 ÷ 6,5 secondo la scala di Mohs. Prevalentemente anedrali e in subordine subedrali essi presentano dimensioni massime pari a 2 mm. I plagioclasi si presentano localmente fratturati, e/o deformati, come si osserva dalla loro estinzione ondulata e dalla presenza di lamelle di geminazione anche esse deformate. Possono presentare inclusi bollosi e più raramente sono pecilitici. Alcuni individui sono zonati e l’andamento di tali zonature possono essere sia dirette e sia inverse. Tendenzialmente sani anche se non sono assenti individui in fase di alterazione con locali masserelle di epidoti e di opachi. Possono essere presenti rare strutture di smistamento, presenti anche come strutture coronitiche. Non è possibile determinare la corretta percentuale di molecola anortitica presente poiché le lamine di geminazione spesso sono deformate.
Quarzo: (27 ÷ 34%), durezza 7 secondo la scala di Mohs. È prevalentemente in plaghe che si presentano deformate con forte estinzione ondulata e con bordi crenulati e granulati. È localmente fratturato, e talora pecilitico in quanto può racchiudere diverse tipologie di individui sia feldspatici e sia biotitici.
Biotite: (10 ÷15%) durezza 2,5 secondo la scala di Mohs. È prevalentemente costituita da individui pecilitici che contengono cristalli di quarzo e di feldspati. Generalmente deformata, e in subordine fratturata, è solitamente riunita in nidi associata ad apatite, e quale prodotto di alterazione degli anfiboli. Localmente è in fase di cloritizzazione o con una leggera struttura coronitica. Può presentarsi isoorientata.
Anfiboli: (3%) durezza 5 ÷ 6 secondo la scala di Mohs. Pecilitici, con dimensioni massime pari a 3 mm. Sono di tipo Orneblenda. Possono presentare un aspetto localmente più o meno cribroso, quasi relitto. Sono solitamente associati alla biotite e talora in fase di cloritizzazione.
Epidoti: (3%) durezza 6 ÷6,5 secondo la scala di Mohs. Rari gli individui anedrali, essendo preferibilmente presenti come più o meno minute masserelle di epidoto ss., molto spesso collocate in coincidenza delle fratture dei feldspati.
È presente inoltre Clorite quale prodotto di alterazione di biotiti e anfiboli (1% secondo stima visiva) durezza 2 ÷ 3 secondo la scala di Mohs; Apatite come microcristalli (1% secondo stima visiva), durezza 5 secondo la scala di Mohs prevalentemente associata alla biotite; rari Zirconi e microgranulazioni di opachi diffusi all’interno di alcuni minerali.

Definizione petrografica* (secondo EN12670):
QUARZODIORITE (TONALITE) A BIOTITE ED ORNEBLENDA
(Magmatic Rocks Classification Charts)

tonalite_5
Aspetto della Tonalite al microscopio a luce polarizzata, nicols incrociati, 10I. Un evento deformativo sovrimposto su un cristallo, in questo caso una biotite, provoca un aspetto evanescente ed irregolare ai suoi colori di interferenza.

Tonalite dell’Adamello. Geologia
La storia della Tonalite dell’Adamello è particolarmente complessa. Localizzata nelle Alpi sud orientali, essa copre un’area di 4 fogli geologici (Breno, F 34; Monte Adamello, F 20; Tirano, F19 e Riva F35). Essa è un prodotto di origine magmatico considerato come riferentesi ad un margine continentale attivo di arco.
Il batolite che forma l’Adamello è composito, essendo stato generato da almeno quattro intrusioni magmatiche tra loro adiacenti di età differente variabile tra 42 e 30 Ma (datati per mezzo di studi geocronologici) che hanno sollevato e scardinato il basamento e la successione sedimentaria Permo Triassica già in affioramento. Questi grandi ammassi magmatici di età via via più giovane verso il nord, hanno una profondità di intrusione stimata tra i 9 e gli 11 km, la qual cosa ha comportato un relativamente rapido tempo di raffreddamento. Di composizione tonalitico-granodioritica, queste quattro distinte intrusioni sono state così denominate: 1) Batolite Re di Castello-Corno Alto; 2) Batolite Adamello Occidentale; 3) Batolite Avio-Picco Centrale; 4) Batolite Presanella con sub unità e corpi magmatici singoli secondari compresi all’interno di ogni singola unità. L’area nord orientale dell’Adamello e la zona della val di Genova mostrano inoltre una peculiarità molto particolare, e cioè la presenza di una fascia chilometrica di tonalite che si presenta strutturalmente foliato con isoorientazione dei minerali costituenti.
Il batolite dell’Adamello, massiccio igneo che risale al terziario, è un intrusione magmatica di enormi dimensioni, con una estensione di 670 km2. Esso è delimitato e confinato tra due importanti direttrici, la linea del Tonale e quella giudicariense. Esse, incrociandosi, hanno delimitato e provocato la formazione di un settore crostale del sud alpino, un “cuneo” che – circondato da materiale sedimentario che può essere fatto risalire al mesozoico e al permiano – è costituito da materiale di composizione calcalcalina di età variabile dall’ eocene all’oligocene, con una età che cala progressivamente da sud ovest verso Nord est. Le quattro intrusioni riconosciute precedentemente viste, definite Superunità, sono costituite da vari plutoni con composizione che varia da tonalitica a granodioritica corrispondente ad una tholeiite (tipo di basalto soprassaturo in silice) ricca in Mg.
La loro modificazione in seno ai diversi batoliti può essere imputabile alla probabile cristallizzazione frazionata del magma, ma anche a locale assimilazione e discioglimento della crosta che li inglobava, o a contatti netti; anche la foliazione del materiale, particolarmente visibile nella parte più orientale del batolite dell’Adamello, come in quello qui analizzato che proviene dalla Val di Genova, sembrerebbe imputabile ad una condizione genetica sulla quale si possono essere sovrimposte condizioni tettoniche più o meno localizzate e spinte.

tonalite_6
Carta geologica d’Italia, foglio 20, Monte Adamello.
Clikka sull’immagine per ingrandirla

[photogallery]tonalite_album_2[/photogallery]

Le cave da cui proviene la Tonalite della val di Genova sono tre, anche se di queste, una è in fase di chiusura, ed una è una realtà prettamente artigianale. La più importante per dimensioni e potenzialità è senz’altro quella posizionata in località Ponte Rosso (cava Pedretti) che ha una previsione di sviluppo stimato in oltre 20 anni di estrazione.
Queste cave, hanno dovuto affrontare grandi spese per la stabilizzazione dei fronti estrattivi e hanno penato non poco per la loro presenza all’interno del parco naturale che ne ha dettato molto spesso tempi e modi di estrazione. Se per molti la loro presenza nel parco è un vero controsenso, non bisogna dimenticare che esse sono lì con diritto di precedenza a causa della loro antica utilizzazione; e se la cava di Ponte Rosso è stata aperta e sfruttata con continuità familiare da circa il 1960, è senza ombra di dubbio da queste cave che provengono i materiali marker storici fin dai secoli passati dell’edilizia dei paesi circostanti, della Val Rendena e delle vallate via via più lontane.

Analisi diffrattometrica a raggi X
tonalite_rx
Clikka sull’immagine per ingrandire

Scarica l’analisi completa

L’analisi diffrattometrica della Tonalite dell’Adamello è stata gentilmente eseguita da PANalytical
logo_panalytical

Composizioni chimiche di alcune Tonaliti della Val Genova
tonalite_tab1
Valori tratti e liberamente elaborati da tab.1 G.Pennacchioni et al./ Tectonophysics 427 (2006) 171-197. Analisi geochimiche effettuate mediante fluorescenza ai raggi X col metodo Wavelength Dispersive X – Ray Fluorescence(WD-XRF).

Caratteristiche fisico meccaniche

tonalite_tab2
Valori calcolati secondo normativa europea UNI EN

Una analisi dei dati tecnici riguardanti le caratteristiche fisico-meccaniche permette di trarre queste considerazioni: il materiali ha ottime caratteristiche fisico meccaniche e, specialmente nel caso di un uso in ambiente esterno con temperature rigide, le proprietà del materiale sono tali da garantire una eccezionale risposta alle variazioni di gelo e disgelo. Infatti, come si può notare nella tabella, i valori di resistenza a flessione e compressione dopo cicli di gelo e disgelo, aumentano. Ottimo inoltre il valore di resistenza alla abrasione, essendo il materiale di composizione silicatica con rilevante percentuale di quarzo e feldspati (durezza Mohs rispettivamente di 7 e 6 ÷6.5).

tonalite_7
Tonalite dell’Adamello, levigata e lucidata.

[photogallery]tonalite_album_3[/photogallery]

Usi e trattamenti del materiale
La Tonalite ha una “anzianità di servizio” che si perde nel tempo, che si è sviluppata attraverso l’uso sobrio della gente di montagna, per la quale il materiale deve avere mille valenze ed ottima durata. E vistane la risposta, il suo è stato un uso semplice ma ubiquitario: semplice per ovvi motivi, data la durezza del materiale che, specialmente nei tempi passati doveva essere lavorato e rifinito a mano, ubiquitario perché nei tempi passati ciò che funzionava bene veniva sfruttato con metodo, costanza, ed il più possibile.
E quindi tonalite per la costruzione di muri, mensole, pavimenti, muretti, paracarri, ma anche fontane (come non citare quella progettata dall’architetto Ettore Sottsass Jr ?), rivestimenti, per costruire e decorare palazzi, chiese, monumenti…
Gli edifici storici e tradizionali della Val Rendena sono costruiti in Tonalite. Una stratificazione di tecnologie che ha portato alla inesorabile lavorazione del materiale in modi differenti che si presentano, muti testimoni del tempo, in luoghi assolutamente unici, come nella chiesa di Santo Stefano a Carisolo, all’inizio della Val Genova, risalente al 1244 e dal 1736 chiesa cimiteriale, con gli ormai celeberrimi affreschi della danza macabra di ispirazione Medioevale, dipinta da Simone Baschenis e nel cui interno – probabilmente risalente al 1700 – acquasantiere e coperte di altari sono realizzati in tonalite.
Tutto nelle montagne circostanti parla di tonalite: muretti a secco, rivestimenti esterni, conci per edifici, chiese, lapidi, scalini, massi di protezione dei torrenti. E più passa il tempo, con una tecnologia che sta diventando sempre più perfezionata e potente ed in grado di consentire la lavorazione di materiali un tempo problematici per durezza, più aumentano le potenzialità di utilizzo di questo incredibile materiale le cui ottime caratteristiche fisico e meccaniche ne permettono l’uso un ambienti proibitivi per altri materiali sia dal punto di vista della temperatura e sia per la presenza di sostanze acide, con tutte le finiture che più possano piacere, da lucido fino a sabbiato, fiammato, o con finiture ad urto.

di Anna Maria Ferrari

logo_tenax

I campioni di Tonalite dell’Adamello utilizzati per l’analisi petrografica sono stati gentilmente forniti da Pedretti Graniti s.r.l.

* numero di accettazione campioni 252.

Bibliografia
AA.VV. – Carta Geologica d’Italia Foglio 19 TIRANO;
AA.VV. – Carta Geologica d’Italia Foglio 20 MONTE ADAMELLO;
AA.VV. – Carta Geologica d’Italia Foglio 35 RIVA;
AA.VV. – Carta Geologica d’Italia Foglio 34 BRENO;
AA.VV. – Guida Generale Marmi Graniti Pietre – Editoriale Globo s.r.l.. Milano;
AA.VV. per I.C.E. (1982) – Marmi Italiani – F.lli Vallardi ed., Milano;
AA.VV. (1982) – Natural Stones – Studio Marmo s.r.l. Querceta, Lucca;
AA.VV. (1989) – Manuale dei Marmi, pietre, graniti – 3° Voll.- F.lli Vallardi ed., Milano;
Beltrami G., Bianchi A., Bonsignore G., Callegari E., Casati P., Crespi R., Dieni I., Gnaccolini M., Liborio G., Montrasio A., Mottana A., Ragni U., Schiavinato G., Zanettin B.– Carta Geologica d’Italia Foglio 19 Tirano. Note Illustrative Serv. Geol. It., 125 pp., 1971, Nuova Tecnica Grafica, Roma;
Bianchi A., Boni A., Callegari E., Casati P., Cassinis G., Comizzoli G., Dal Piaz GB., Desio A., Giuseppetti G., Martina E., Passeri L.D., Sassi F.P., Zanettin B., Zirpoli G.- Carta Geologica d’Italia Foglio 34 Breno. Note Illustrative Serv. Geol. It., 135 pp., 1971, Nuova Tecnica Grafica, Roma;
Blanco G. (1991) – Pavimenti e rivestimenti lapidei – 295 pp. La Nuova Italia Scientifica, Roma;
Blanco G. (1999) – DAP Dizionario dell’Architettura di Pietra – Carocci ed., Roma;
Callegari E., Brack P. (2002) – Geological Map of the Thertiary Adamello Batholith (Northen Italy) Explanatory notes and legend – Estratto da Memorie di Scienze Geologiche Vol. 54, pp. 19-49 Padova;
Cattani E., Fedrizzi F., Fliz C., Zampedri G. (2005) – Atlante della Pietra Trentina. C.C.I.A.A. di Trento in collaborazione con Provincia Autonoma di Trento;
Dal Piaz G., Gosso G.(1984) – Le moderne interpretazioni tettoniche delle Alpi – in Cento anni di geologia italiana. Vol giub. I Centenario S.G.I., 95 – 112, Bologna;
Di Toro G., Pennacchioni G., (2004) – Fault plane processes and mesoscopic structure of a strong-type seismogenic fault in tonalites (Adamello batholith, Southern Alps) – ELSEVIER www.sciencedirect.com;
Fiora L., Pedretti A. (2003) – La regina delle pietre delle Alpi: la Tonalite dell’Adamello – L’Informatore del Marmista A. 42 n. 503 nov. 2003, pp 24-30;
Fiora L. (2006) – Pietre Trentine: graniti, marmi e porfidi – L’Informatore del Marmista n. 560, pp 6-17;
Pennacchioni G., Di Toro G., Brack P., Menegon L., Villa I.M. (2006) – Brittle-ductile-brittle deformation during cooling of tonalite (Adamello, Southern Italian Alps) – ELSEVIER www.sciencedirect.com;
Pieri M. (1954) – La scala delle qualità e le varietà nei marmi italiani – Hoepli ed., Milano;
Pieri M. (1964) – I marmi d’Italia – Hoepli ed., Milano;
Pieri M. (1966) – Marmologia. Dizionario di marmi e graniti italiani ed esteri – Hoepli ed., Milano;
Primavori P. (1997) – I materiali lapidei ornamentali: marmi graniti e pietre – pp 224, ETS Pisa;
Primavori P. (2004) – Il Primavori. Lessico del Settore Lapideo – 416 Zusi Editori, Verona;
Rodolico F.(1965) – Le pietre delle città d’Italia – Le Monnier, Firenze;
Ulmer P. (2007) – Differentiation of mantle derived calc-alkaline magmas at mid to lower crustal levels: experimental and petrologic constraints – Per Mineral. (2007), 76, 2-3, 309 – 325, http://go.to/permin

commenti ( 0 )

stampa

torna su