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5 Giugno 2012

Design litico

Disegnare il Marmo, Carrara, 1986.
Progetti e prototipi di design per l’abitare

Aggiornata la Lithospedia Interior Design


Egidio Di Rosa, Pier Alessandro Giusti, studi grafici per fontane in pietra.
Carrara, Mostra Disegnare il marmo, 1986.

Tra il 28 maggio e il 2 giugno 1986 si tiene a Carrara la mostra “Disegnare il Marmo. L’abitare”, realizzata dall’Internazionale Marmi e Macchine di Carrara in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti locale e con l’ADI. L’iniziativa intende promuovere attività progettuali e produttive focalizzate su elementi di arredamento e componenti edilizi in pietra, così da sollecitare una domanda che trovi riscontro in una produzione di tipo industriale caratterizzata da connotazioni di elevata qualità formale.
L’evento espositivo crea infatti l’occasione per realizzare o perfezionare progetti e prototipi di oggetti litici legati a nuove funzioni e a nuove tecnologie di lavorazione: sezioni specifiche della mostra sono dedicate all’arredo domestico, al bagno, alla cucina, a terrazze e giardini, ai componenti edilizi. A partecipare, in un legame diretto con realtà produttive del comprensorio lapideo apuo-versiliese, sono designer come Angelo Mangiarotti, Aldo Pisani, Egidio Di Rosa e Pier Alessandro Giusti, De Pas-D’Urbino-Lomazzi, Pier Luigi Spadolini.


Angelo Mangiarotti, tavolo Asolo, produzione Skipper (poi Agape), dal 1981.

Mangiarotti presenta il tavolo Asolo in cui prosegue le ricerche sui giunti ad incastro per gravità già avviate negli anni ’70 con i tavoli delle serie Eros e Incas per Skipper: nella relazione del progetto scrive «Credo che il significato di un’iniziativa come quella dell’Internazionale Marmi e Macchine di Carrara vada ritrovato nella progettazione di un oggetto inconsueto, al di fuori della produzione di tanti altri operatori nel settore, sfruttando al massimo le possibilità del materiale e la tecnologia a disposizione per la sua lavorazione. Il progetto che viene proposto è infatti il risultato di studi sul materiale – in questo caso il granito – e sulle possibilità offerte dalle sue prestazioni-limite»1.
Il nome derivato dalla definizione “A solo” sottolinea l’eccezionalità di un progetto in cui a sostenere il grande piano litico non sono più robuste gambe troncoconiche o tronco piramidali come accadeva nelle serie di tavoli litici precedenti, ma lastre di forma lievemente trapezoidale, in un delicato assetto di equilibri che scaturisce dalla conoscenza profonda delle qualità fisiche e strutturali del materiale e da una corretta applicazione delle tecnologie.


Aldo Pisani, progetto per un tavolo in lastre di marmo.
Carrara, Mostra Disegnare il marmo, 1986.

Anche Aldo Pisani lavora sul tema della composizione di elementi sottili ed espone un tavolo con base centrale costituita da sette lastre lapidee, una lampada traslucida studiata in origine per Venini ed alcuni arredi in legno per il bagno con impiallacciature in marmo.
Egidio Di Rosa e Pier Alessandro Giusti, direttori artistici fino al 1984 del marchio di design litico Up & Up e attivi nella produzione di Memphis, approfondiscono la loro ricerca sulla progettazione di elementi scultorei quali fontane, vasche e sedute, tutte ottenute da masselli scavati con una macchina appositamente messa a punto dalle Officine Meccaniche Domenico Tongiani: si tratta di un filo sagomatore con supporto mobile che consente tagli in curva spaziale secondo generatrici coniche. Di Rosa e Giusti rielaborano così oggetti ed arredi in pietra tradizionali, fino a questo momento realizzati per la quasi totalità grazie al lavoro manuale di artigiani scalpellini.


Jonathan De Pas, Donato D’Urbino, Paolo Lomazzi, progetto per una collezione di caminetti componibili in pietra.
Carrara, Mostra Disegnare il marmo, 1986.

Per Jonathan De Pas, Donato D’Urbino e Paolo Lomazzi l’occasione della mostra di Carrara è utile per approfondire la loro ricerca sul tema del camino che da pura cornice decorativa diventa elemento funzionale ed estetico articolato, capace di instaurare un rapporto con lo spazio circostante e con l’utente. Già negli anni ’70 i tre designer elaborano camini in ceramica dove il volume del focolare è trattato come forma plastica complessa e fortemente tridimensionale, in cui il disegno delle piastrelle enfatizza la geometria della composizione2. Per “Disegnare il Marmo” i progettisti realizzano un sistema modulare di solidi elementari in pietre di vari colori che ogni cliente può comporre a suo piacimento. La base, l’architrave e la cappa diventano cubi, parallelepipedi e cilindri ispirati alle forme dei giochi di Fröbel, e il fronte del caminetto – pur essendo personalizzabile – si trasforma in oggetto industriale al pari del corpo del focolare in genere prefabbricato.
Il tema dell’industrializzazione dell’oggetto in pietra, che domina la mostra di Carrara, è ribadito anche nel progetto di Pierluigi Spadolini. L’architetto applica al marmo la logica progettuale sistemica e la ricerca sulla modularità aggregativa che caratterizzano la sua opera, ideando una seduta per esterni esposta nella sezione dedicata a terrazze e giardini. Gli elementi standardizzati della panca dai bordi smussati si arricchiscono di alcuni pezzi speciali “significativi”, di snodo o di testata, a formare un sistema complesso e flessibile con il quale è possibile ricavare ambiti e percorsi di svariate morfologie.


Pierluigi Spadolini, schizzi di una seduta componibile in marmo per esterni.
Carrara, Mostra Disegnare il marmo, 1986.

Da Mangiarotti a Pisani, da Di Rosa e Giusti a Spadolini, aldilà dei linguaggi le proposte della mostra di Carrara prefigurano nell’insieme le linee di sviluppo attuali del design litico, segnate da una concezione tecnologica certamente industriale dell’oggetto in pietra eppure pienamente calate negli scenari di personalizzazione del prodotto, propri di una riproduzione in piccola o piccolissima serie. I caratteri di tale fenomeno, significativo anche dal punto di vista economico non tanto per le dimensioni quantitative quanto piuttosto per i valori qualitativi, sono già delineati nelle parole scritte da Licisco Magagnato in occasione della terza Mostra Nazionale del Marmo del 1968 e citate da Pier Carlo Santini nella introduzione al catalogo di “Disegnare il Marmo”: «Dall’eventuale produzione dell’industrial design non sarà assorbito forse in nessun caso più del 5-10 per cento del marmo. Ma non è in questo campo, ripetiamo, la quantità che conta; l’importante è che sia creata un’immagine nuova del marmo, che lo riproponga all’attenzione di coloro che quasi più non lo conoscono, e perciò lo espungono dall’elenco dei materiali nel loro operare»3.
Così, se sono innovazione e qualità a contare più che mai per il design del marmo, la mostra del 1986 riconferma il suo valore nel presentare anche prototipi di tavoli in pietra di Marcel Breuer e Carlo Scarpa, i due maestri che già nel 1969 hanno firmato congiuntamente il tavolo litico Delfi per Simon. Per l’occasione infatti, grazie ad una collaborazione tra la Simongavina – depositaria dei disegni originali – e le aziende Henraux e Imeg, vengono eseguiti per la prima volta i raffinati progetti del tavolo Fiesole di Breuer e del tavolo Maser di Scarpa.
Collocata temporalmente in posizione baricentrica tra le prime esperienze del design litico contemporaneo di Officina e Forme 67 e le recenti iniziative di rilancio dell’industrial design applicato ai lapidei rappresentate dalle edizioni veronesi di Marmomacc Meets Design, la mostra “Disegnare il Marmo” del 1986 entra a pieno titolo nel novero delle rare occasioni in cui è stato possibile creare un laboratorio progettuale e sperimentale di alto livello, capace di unire in maniera proficua la vitalità creativa dei designer e quella operativa delle industrie del marmo.

di Davide Turrini

Note
1Angelo Mangiarotti, cit. in Disegnare il marmo. L’abitare, catalogo della mostra di Carrara 28 maggio-2 giugno 1986, Pisa, Pacini, 1986, p. 28;
2Si veda in proposito l’interessante camino in ceramica di De Pas-D’Urbino-Lomazzi pubblicato in Il vostro caminetto. Selezione di caminetti nell’arredamento rustico, moderno, in stile, Milano, Cavallotti, 1976, p. 108.
3Licisco Magagnato, cit. in Pier Carlo Santini, “Per un design del marmo”, p. 12, in Disegnare il marmo. L’abitare, op. cit. 1986.

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