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6 Febbraio 2015

Opere di Architettura

Centro Visitatori del Castello
Max Dudler
Heidelberg, Germania, 2009-2012

Centro Visitatori del Castello di Heidelberg In Germania gli edifici in rovina, colpiti da un evento traumatico, rimandano per lo più alle ferite inferte dalla seconda guerra mondiale. Nel caso del Castello di Heidelberg la storia invece è molto diversa: il suo stato di rovina risale infatti alle guerre contro la Francia nel XVII secolo. Dopo una parziale ricostruzione tra il 1689 ed il 1693, l’edificio venne definitivamente distrutto da un incendio scoppiato nel 1764.
Dopo l’abbandono il complesso iniziò ad essere sfruttato come cava di materiale di costruzione per la nuova residenza estiva di Schwetzingen e in seguito per la stessa città di Heidelberg.
L’imponente rovina divenne alla fine del XVIII secolo meta di letterati e artisti che ne coglievano l’atmosfera romantica e grandiosa.
L’edificio si presenta dunque come una stratificazione, non solo una sorta di palinsesto delle diverse fasi costruttive, distruttive e ricostruttive, ma anche come uno dei più importanti monumenti dell’architettura rinascimentale tedesca.


Fasi di posa del paramento lapideo

Il compito di costruire il Centro Visitatori poneva dunque una serie di problemi non solo funzionali: la realizzazione di una nuova architettura in un contesto così ricco di suggestioni e di stratificazioni storiche apriva delle questioni, certamente non inedite, sul confronto tra passato e presente.
Il progetto di Dudler, vincitore del concorso indetto nel 2009 dal Land del Baden-Württemberg, ha impostato questo dialogo con rispetto ma senza soggezione.
L’edificio si presenta come un compatto volume di forma irregolare, il cui orientamento segue le mura retrostanti mentre l’altezza si raccorda con gli edifici adiacenti, la selleria e la casa del giardiniere.
Allo stesso tempo il corpo del Centro si stacca fisicamente dal contesto lasciandosi attorno uno spazio di rispetto. Le aperture sono ampie e nette, sia per consentire le viste, sia per non cadere in facili mimetismi storicistici con quelle dei diversi edifici che costituiscono il complesso del castello.


Veduta del centro visitatori

Questi sono solo alcuni degli elementi di questo sottile dialogo volutamente mantenuto intenso da Dudler, a partire dalle viste, cosa che aveva posto molti dubbi all’epoca del concorso. L’edificio diventa uno strumento con cui guardare più che un oggetto da ammirare: esso infatti sorge su uno dei terrazzamenti dello Stückgarten in asse con il castello, mentre le finestre incorniciano alcuni suoi elementi come la Seltenleeturm e la Elisabethentor.
Pur risultando discreto allo sguardo, il progetto non rinuncia mai alla sua contemporaneità e al programma funzionale per il quale è stato realizzato. L’intero corpo di fabbrica è articolato attorno ad un ampio spazio centrale per l’accoglienza dei visitatori (biglietteria, bookshop, informazioni), mentre il blocco dei servizi è posto all’estrema sinistra dell’ingresso principale, come a serrare il volume lungo il percorso verso il castello.
La scelta di disporre tutti i vani tecnici ed accessori in un muro di forte spessore ha consentito di mantenere libero lo spazio centrale.
Questa è una delle più evidenti citazioni dell’architettura militare del castello, dove i possenti muri perimetrali ospitano una successione di ambienti più piccoli che consentono di liberare quello centrale, come si può ancora vedere nella Gesprengterturm.


Veduta del camminamento tra il muro di cinta e il Centro Visitatori

Nel caso della nuova architettura questo consente di realizzare la distinzione tra “spazi serventi e spazi serviti”, che anche Kahn aveva dedotto dall’architettura militare dei castelli.
Al piano superiore è ospitata invece la sala per le visite guidate, a cui si accede attraverso una scala contenuta anch’essa nello spessore del muro.
Nei muri perimetrali si aprono le finestre che diventano dei cannocchiali grazie alla strombatura che, non solo richiamano ancora una volta il carattere militare dell’architettura del luogo, ma servono anche ad accompagnare le viste sul parco e sul castello lungo una precisa sequenza. La vista verso il monumento può essere goduta anche dalla terrazza al piano superiore, secondo una differente prospettiva. Una scala esterna porta al passaggio retrostante tra il muro di cinta del castello e il Centro Visitatori.
A. B.


Veduta dell’interno

SCHEDA TECNICA
Titolo dell’opera:
Centro Visitatori del Castello di Heidelberg
Indirizzo: Heidelberger Schloss, Schlosshof 1, Heidelberg, Germania
Data di progettazione: 2009-2010
Data di realizzazione: 2010-2012
Committente: Land Baden-Wu?rttemberg, rappresentato da Vermögen und Bau Baden-Wu?rttemberg, Mannheim, Germania
Gestore: Staatliche Schloösser und Gärten Baden-Württemberg Heidelberg, Germania
Progettazione: Max Dudler
Project team: Simone Boldrin (Capoprogetto), Patrick Gru?ndel, Julia Werner (Collaboratori)
Architetti del Paesaggio: TDB Landschaftsarchitektur, Berlino, Germania
Direzione lavori: Plan-art, Kaiserslautern, Germania
Strutture: Ingenieurbüro Schenck, Neustadt an der Weinstrasse, Germania
Materiali lapidei utilizzati: Arenaria Rossa del Neckar
Fornitura e istallazione pietre: Bamberger Natursteinwerk, Hermann Graser GmbH Bamberg, Germania

Per una documentazione completa dell’opera Download PDF

Rieditazione tratta da Re-Load Stone, a cura di Vincenzo Pavan pubblicato da Marmomacc

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