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30 Marzo 2016

Opere di Architettura

Riqualificazione degli spazi urbani
Josep Miàs Architects
Banyoles, Girona, Spagna, 1998-2012

Il progetto per la nuova pavimentazione del centro storico di Banyoles è allo stesso tempo un progetto di spazio pubblico e una ricerca di archeologia urbana.
Lo studio Miàs, vincitore nel 1998 del concorso indetto dal Comune di Banyoles, lo ha suddiviso in ben 15 stralci, di cui quattro realizzati e uno in fase di esecuzione. L’intervento coinvolge il centro storico medievale della cittadina catalana, costituito da una sequenza di piazze e piccoli slarghi che si sono aperti a fatica la strada nella densità del tessuto storico: dalla Plaça del Turers alla Plaça Major, poi Plaça del Estudis, de la Font, del Teatre, ancora Plaça de la Iglesia de Santa Maria e Plaça del Monasterio. A questo sistema urbano se ne aggiunge un altro che deriva dalla peculiarità di Banyoles: vicino alla città è infatti presente l’omonimo lago, il più grande della penisola iberica che è alimentato da una falda sotterranea.


Vedute della pavimentazione

Nel IX secolo, i monaci del monastero di Sant Esteve, il primo insediamento di Banyoles, iniziarono la costruzione di un sistema di canali di bonifica, incidendo la piastra di travertino lacustre sotto la città, in modo da prendere le acque del vicino lago e controllarle, evitando anche i frequenti allagamenti causati dalla differenza topografica. Venne pertanto realizzata una rete di sette canali che passavano per il centro storico e che venivano usati per l’irrigazione di orti e giardini privati. Le trasformazioni urbane del secolo scorso portarono ad un rapido deterioramento dei due sistemi che un tempo erano sovrapposti ed entrambi visibili. Il continuo traffico veicolare portò ad un diffuso degrado di questo sistema urbano, mentre i canali vennero rapidamente coperti diventando di fatto il sistema fognario della città.
Il progetto si proponeva di ripristinare questi antichi tracciati ed il loro percorso attraverso la città, rendendone visibili la coincidenza con la maglia viaria. Banyoles, come molti paesi o città europee, è il risultato della stratificazione della storia, pertanto, come in ogni progetto di recupero, la domanda principale è stata: a quale situazione ci si doveva ricondurre? La proposta ha riportato alla luce tutta la storia che era celata sottoterra, attraverso il progetto della superficie dello spazio pubblico, e un lavoro di archeologia urbana, dove i diversi momenti della sua evoluzione possono essere immaginati solo prestando attenzione a piccoli dettagli. Un primo passo è stato quello di riscoprire e recuperare il sistema di canali che anticamente percorreva il centro storico, sfruttando il fatto che il dislivello della falda consente di mantenere l’acqua in movimento.


A sinistra: veduta della via che porta in Plaça Major. A destra Planimetria della Plaça Major

Successivamente è stata pensata la nuova pavimentazione: se la scelta della Pietra di Banyoles, un Travertino lacustre del luogo, evoca sia il materiale della tradizione, sia il suolo stesso della città solcato dai canali, la forma dell’intervento rispecchia invece la contemporaneità. Questa pietra è un Travertino Fiorito di colore beige, che da secoli si cava nella zona e con il quale da sempre si sono realizzate pavimentazioni ed elementi architettonici.
Nell’opera di riordino urbano, i canali sono stati in parte liberati e portati in superficie, mentre il flusso principale rimane sotterraneo: la sola presenza superficiale fa intuire una rete profonda di maggiore dimensione. L’aggiunta dell’elemento liquido costituisce una nuova qualità tanto visuale, quanto uditiva e percettiva per un luogo già di per sé di grande interesse. I canali, così come le chiuse e le rogge, prendono nuove forme dalla piegatura del pavimento pietroso che raccoglie in vasche e anfratti sottili “lamine” d’acqua. Il lavoro dei progettisti sulla pavimentazione ha consentito di evidenziare le possibilità e l’identità più profonda del materiale con cui la città è costruita, rivelando il sottosuolo attraverso veri e propri tagli nel travertino. Per comprendere la natura archeologica del progetto è necessario leggerlo in sezione: la successione di strati viene infatti ricomposta in una stratigrafia che vede la successione di antichi livelli come l’acqua in movimento, e di quelli più recenti come i nuovi canali rivestiti di Travertino. In pianta invece è possibile apprezzare la suggestione degli spazi medievali: alla varietà delle situazioni del tessuto storico corrisponde una varietà del disegno, che evita la monotonia della superficie a terra, dove l’unico elemento che rende omogeneo il tutto è la pietra. Lo spazio si è trasformato dunque in una zona di passeggio libera da autovetture e marciapiedi, attrezzata con arredo urbano appositamente disegnato, per valorizzare l’architettura medievale e mostrare una realtà storica accompagnata da suoni che da molto tempo erano stati dimenticati.


Soluzioni di arredo urbano per le sedute e la fontana; veduta dall’alto del disegno della pavimentazione.

Scheda tecnica
Titolo dell’opera:
Riqualificazione degli spazi urbani
Indirizzo: Centro di Banyoles, Girona, Spagna
Data di progettazione: 1998
Data di realizzazione: 1998-2012
Committente: Comune di Banyoles
Progettazione: Josep Miàs
Design team: Mario Blanco, Silvia Brandi, Adriana Porta, Judith Segura, Sophie Lambert, Sven Holzgreve, Thomas Westerholm, Oliver Bals, Marta Cases, Julie Nicaise, Lluís A. Casanovas, Anna Mallén,
Bárbara Fachada, Marco Miglioli, Josep Puigdemont, Fausto Raposo, Mafalda Batista, Andreu Canut, Emanuela Scano, Stefania Carboni, François de Montgolfier, Dafna Servadio, Nina Dorici, Blanca Rieder, Patrick Hitzberger, Antonello Ragnedda
Direzione lavori: Josep Miàs
Strutture: Josep Masachs, Proisotec, Spagna
Impresa di costruzione: Salvador Serra S.A, Spagna
Materiali lapidei utilizzati: Calcare, Travertino
Fornitura pietre: Marbres Marquès SA, Spagna
Illuminazione: iGuzzini Illuminazione, Italia

Angelo Bertolazzi

Per una documentazione completa dell’opera Download PDF

Rieditazione tratta da Re-Load Stone, a cura di Vincenzo Pavan pubblicato da Marmomacc

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