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Pietre dell'identità 

L'Arte della Stereotomia

 

Escalier Ridolfi. Scala elicoidale a pianta circolare
Escalier Ridolfi. Scala elicoidale a pianta circolare
photogallery
Mostra
Veronafiere, Cittadella di Marmo Arte Cultura, Palaexpo II piano
15-19 settembre/29 settembre-2 ottobre 2005-09-16

Mostra a cura di: Claudio D'Amato e Giuseppe Fallacara
Coordinamento a Rodez: Richard Simonnet
Modelli in pietra: Compagnons du Devoir, Paris, Rodez, Nimes, France
Modelli infografici tridimensionali: Giuseppe Fallacara con la collaborazione di Marco Stigliano
Tavole: Dottorato di Ricerca in "Progettazione architettonica per i paesi del Mediterraneo", Politecnico di Bari
Video: Michele Carbone
Progetto Escalier Ridolfi: Claudio D'Amato e Giuseppe Fallacara
Calcolo strutturale: Marc Vinches
Esecuzione: Luc Tamborero
Realizzazione: Impresa Leopizzi 1750, Parabita, Lecce
Fornitura della Pietra Leccese: Fratelli Mele, Cursi, Lecce
Promossa da: Marmomacc, Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari, Organisation Ouvriere Compagnons du Devoir du Tour de France, École des Mines d'Ales

I Compagnons du Devoir e le meraviglie della costruzione in pietra
Questa mostra, la prima in Italia dedicata ai Compagnons du Devoir, nasce da una intensa collaborazione tra la Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari e l'Association Ouvriere Compagnons du Devoir du Tour de France. Oggetto della ricerca tra le due istituzioni è lo scambio culturale e la riflessione sulla costruzione in pietra, sul suo valore e significato nella contemporaneità. Un confronto che unisce all'antico sapere dei tagliapietra lo studio e l'applicazione sulle recenti tecnologie di taglio e lavorazione dei materiali litici con l'ausilio di programmi informatizzati e macchine a controllo numerico.

Cos'è il Compagnonnage
Sorta in Francia più di otto secoli fa, la comunità di operai che ha preso il nome di Compagnos du Devoir è la più rigorosa e coerente istituzione di trasmissione del sapere e della esperienza pratica delle competenze professionali in Europa, comprendente oltre venticinque discipline. Nell'arte del costruire in pietra la formazione, Compagnonnage, avviene con un tirocinio intensivo e comunitario, il cosiddetto Tour de France,
che consiste nel viaggiare per molti anni transitando da città, imprese edili e cantieri, unendo la pratica diurna con lo studio serale.
"Essere Compagnon significa considerare il lavoro non come un fine a sè, ma come un mezzo per aprirsi e crescere. L'essenziale di questa filosofia consiste in pochi semplici precetti: trasmettere il proprio saper fare, essere volontario, retto e fedele ai propri impegni, essere capace di rimettersi in discussione, avere un marcato gusto per la libertà d'azione e di pensiero".
I Compagnons du Devoir sono un'associazione riconosciuta di pubblica utilità; ovvero sono riconosciuti capaci di impegnarsi per una causa d'interesse generale: quella dell'evoluzione dei giovani e dei mestieri. Particolarmente importante è la loro esperienza nella applicazione della "stereotomia", ossia l'insieme di conoscenze delle tecniche tradizionali del taglio delle pietre e del loro impiego nella costruzione di complesse strutture architettoniche massive codificate da Philibert de l'Orme nel suo famoso trattato del 1561.
La mostra intende dare uno spaccato della attività formativa del Compagnonnage presentando i risultati della ricerca sperimentale applicata condotta da questa singolare e unica scuola di formazione nell'arte del costruire in pietra. Si tratta di una selezione di chef d'ouvre, i modelli lapidei prodotti dai giovani tailleurs de pierre, dimostrativi delle capacità intellettuali e manuali acquisite nel corso della loro formazione.

L'Escalier Ridolfi
Questo progetto, condotto dalla Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari in collaborazione con l'Istituto Superiore di Ricerca e Formazione ai Mestieri della Pietra di Rodez (struttura dipendente dall'Associazione dei Compagnons di Devoir), dal Centre de Materiaux dell'École des Mines d'Ales e dall'Impresa Leopizzi 1750, prosegue e sviluppa una ricerca sul tema della "pietra armata" iniziato alcuni anni or sono dal prof. Claudio D'Amato nel Dottorato di ricerca in "Progettazione architettonica per i paesi del mediterraneo".
Dedicata al grande maestro dell'architettura italiana del Novecento, Mario Ridolfi, la scala elicolidale presentata in questa mostra è una piccola sfida lanciata al formalismo architettonico contemporaneo per sottolineare la presenza di una sotterranea ma vitale modernità "altra".
La scala a pianta circolare del tipo Caracol de Mallorca realizza una "volta" elicoidale spingente formata da una sequenza di gradini reiterati polarmente.
L'ipotesi statica consiste, in assenza sia delle murature d'ambito (per il contenimento delle forze orizzontali), che del solaio di arrivo (per l'eliminazione di spostamenti dei conci), nell'inserimento di armature interne alla massa lapidea (trazione dei cavi e compressione della "volta") al fine di assicurare l'equilibrio globale dell'opera.
La scala è stata realizzata manualmente in pietra leccese dai Compagnons du Devoir, ogni gradino ha richiesto un giorno e mezzo di lavorazione.
È stato realizzato anche - ai fini di una comparazione di lavorazioni e di costi - un gradino in marmo di Carrara (il cui grado di durezza è molto superiore a quello della pietra leccese) con macchine a controllo numerico, che ha richiesto venticinque ore di lavorazione.

(Vai a Marmomacc )

 

26 Settembre 2005

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Escalier Ridolfi. Scala elicoidale a pianta circolare
Escalier Ridolfi. Scala elicoidale a pianta circolare
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Mostra a cura di: Claudio D'Amato e Giuseppe Fallacara
Coordinamento a Rodez: Richard Simonnet
Modelli in pietra: Compagnons du Devoir, Paris, Rodez, Nimes, France
Modelli infografici tridimensionali: Giuseppe Fallacara con la collaborazione di Marco Stigliano
Tavole: Dottorato di Ricerca in "Progettazione architettonica per i paesi del Mediterraneo", Politecnico di Bari
Video: Michele Carbone
Progetto Escalier Ridolfi: Claudio D'Amato e Giuseppe Fallacara
Calcolo strutturale: Marc Vinches
Esecuzione: Luc Tamborero
Realizzazione: Impresa Leopizzi 1750, Parabita, Lecce
Fornitura della Pietra Leccese: Fratelli Mele, Cursi, Lecce
Promossa da: Marmomacc, Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari, Organisation Ouvriere Compagnons du Devoir du Tour de France, École des Mines d'Ales

I Compagnons du Devoir e le meraviglie della costruzione in pietra
Questa mostra, la prima in Italia dedicata ai Compagnons du Devoir, nasce da una intensa collaborazione tra la Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari e l'Association Ouvriere Compagnons du Devoir du Tour de France. Oggetto della ricerca tra le due istituzioni è lo scambio culturale e la riflessione sulla costruzione in pietra, sul suo valore e significato nella contemporaneità. Un confronto che unisce all'antico sapere dei tagliapietra lo studio e l'applicazione sulle recenti tecnologie di taglio e lavorazione dei materiali litici con l'ausilio di programmi informatizzati e macchine a controllo numerico.

Cos'è il Compagnonnage
Sorta in Francia più di otto secoli fa, la comunità di operai che ha preso il nome di Compagnos du Devoir è la più rigorosa e coerente istituzione di trasmissione del sapere e della esperienza pratica delle competenze professionali in Europa, comprendente oltre venticinque discipline. Nell'arte del costruire in pietra la formazione, Compagnonnage, avviene con un tirocinio intensivo e comunitario, il cosiddetto Tour de France,
che consiste nel viaggiare per molti anni transitando da città, imprese edili e cantieri, unendo la pratica diurna con lo studio serale.
"Essere Compagnon significa considerare il lavoro non come un fine a sè, ma come un mezzo per aprirsi e crescere. L'essenziale di questa filosofia consiste in pochi semplici precetti: trasmettere il proprio saper fare, essere volontario, retto e fedele ai propri impegni, essere capace di rimettersi in discussione, avere un marcato gusto per la libertà d'azione e di pensiero".
I Compagnons du Devoir sono un'associazione riconosciuta di pubblica utilità; ovvero sono riconosciuti capaci di impegnarsi per una causa d'interesse generale: quella dell'evoluzione dei giovani e dei mestieri. Particolarmente importante è la loro esperienza nella applicazione della "stereotomia", ossia l'insieme di conoscenze delle tecniche tradizionali del taglio delle pietre e del loro impiego nella costruzione di complesse strutture architettoniche massive codificate da Philibert de l'Orme nel suo famoso trattato del 1561.
La mostra intende dare uno spaccato della attività formativa del Compagnonnage presentando i risultati della ricerca sperimentale applicata condotta da questa singolare e unica scuola di formazione nell'arte del costruire in pietra. Si tratta di una selezione di chef d'ouvre, i modelli lapidei prodotti dai giovani tailleurs de pierre, dimostrativi delle capacità intellettuali e manuali acquisite nel corso della loro formazione.

L'Escalier Ridolfi
Questo progetto, condotto dalla Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari in collaborazione con l'Istituto Superiore di Ricerca e Formazione ai Mestieri della Pietra di Rodez (struttura dipendente dall'Associazione dei Compagnons di Devoir), dal Centre de Materiaux dell'École des Mines d'Ales e dall'Impresa Leopizzi 1750, prosegue e sviluppa una ricerca sul tema della "pietra armata" iniziato alcuni anni or sono dal prof. Claudio D'Amato nel Dottorato di ricerca in "Progettazione architettonica per i paesi del mediterraneo".
Dedicata al grande maestro dell'architettura italiana del Novecento, Mario Ridolfi, la scala elicolidale presentata in questa mostra è una piccola sfida lanciata al formalismo architettonico contemporaneo per sottolineare la presenza di una sotterranea ma vitale modernità "altra".
La scala a pianta circolare del tipo Caracol de Mallorca realizza una "volta" elicoidale spingente formata da una sequenza di gradini reiterati polarmente.
L'ipotesi statica consiste, in assenza sia delle murature d'ambito (per il contenimento delle forze orizzontali), che del solaio di arrivo (per l'eliminazione di spostamenti dei conci), nell'inserimento di armature interne alla massa lapidea (trazione dei cavi e compressione della "volta") al fine di assicurare l'equilibrio globale dell'opera.
La scala è stata realizzata manualmente in pietra leccese dai Compagnons du Devoir, ogni gradino ha richiesto un giorno e mezzo di lavorazione.
È stato realizzato anche - ai fini di una comparazione di lavorazioni e di costi - un gradino in marmo di Carrara (il cui grado di durezza è molto superiore a quello della pietra leccese) con macchine a controllo numerico, che ha richiesto venticinque ore di lavorazione.

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26 Settembre 2005

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