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11 Maggio 2005

Eventi

Premio Internazionale Architetture di Pietra 2005

40a MARMOMACC – Mostra Internazionale di Marmi, Pietre e Tecnologie, Veronafiere, IX edizione

Promosso da Veronafiere nell’ambito delle manifestazioni scientifico-culturali della 40a MARMOMACC, il Premio Internazionale Architetture di Pietra è alla sua nona edizione. Istituito nel 1987, rappresenta oggi uno dei più prestigiosi riconoscimenti per quelle opere che, per significato architettonico e qualità tecnico-espressive nell’uso dei materiali lapidei, costituiscono gli esempi più rilevanti nel panorama internazionale. Il Premio Internazionale Architetture di Pietra costituisce inoltre l’avvenimento qualitativamente più alto del dialogo che, attraverso Veronafiere, si sta sviluppando da anni tra architetti e sistema imprenditoriale marmo-lapideo.
Anche per questa edizione sono state chiamate a formare la giuria personalità di grande prestigio a livello internazionale:
Alfonso Acocella, Facoltà di Architettura, Università di Ferrara;
Vittorio Magnago Lampugnani, ETH di Zurigo;
Werner Oechslin, ETH di Zurigo;
Vincenzo Pavan, co-director USA Institute Italy;
Antonio Pizza, Escuela Tècnica Superior de Arquitectura de Barcelona.


La riunione della Giuria (da sinistra: A.Pizza, V.Pavan, V.Magnago Lampugnani, W.Oechslin; B.Pineda segreteria; foto A.Acocella)

Nella riunione, tenutasi a Verona lunedì 18 aprile 2005 la giuria ha scelto di premiare, quali migliori realizzazioni degli ultimi anni a livello internazionale per l’uso dei materiali lapidei, le seguenti opere architettoniche:
Boston Public Library, Boston, Massachussets, USA, 1998-2001
di Rodolfo Machado & Jorge Silvetti Architects,
Motivazione: L’"Allston Branch" della famosa Boston Public Library riprende il concetto di "distribuire" la cultura – oltre alla sua solita collocazione centrale – nelle parti periferiche della grande città. Tale biblioteca riprende quindi il tema di ciò che è "pubblico".

Il compito degli architetti era perciò di corrispondere architettonicamente a tale situazione, definibile "periferica-pubblica". È questo che Machado/Silvetti hanno perfettamente intuito. Al carattere pubblico corrisponde sia la forma "altra" (volumetria, inclinazione all’inverso dei tetti) sia la materializzazione: la pietra indica chiaramente il carattere pubblico. Lo annuncia simbolicamente a chi si avvicina e – una volta di fronte all’edificio – al visitatore che è chiamato ad entrare senza dover "trasgredire" alcun ostacolo.
Machado/Silvetti hanno così saputo combinare in modo coerente il carattere pubblico della biblioteca con quello reso simbolicamente attraverso l’apparenza dell’edificio e la sua materializzazione lapidea.

Uffici per la Delegazione Provinciale della Salute, Almería, Andalucía, Spagna, 1999-2002
di Alberto Campo Baeza,
Motivazione: L’opera, metafora del blocco stereometrico di pietra, declina in modo rigoroso ed assoluto il tema del rivestimento sottile. Continuità, complanarità, omogeneità e monografismo litico ne rappresentano i valori materici protagonisti, in ultima istanza la cifra linguistica dell’architettura stessa.

Cimitero, Chiesa di Nostra Signora della Luce e Museo della Luce, Aldeia da Luz, Mourão, Portogallo, 1998-2003
di Pedro Pacheco e Marie Clèment,
Motivazione: Progetto che mira alla creazione di un microambiente di nuova fondazione in cui il museo assume un ruolo nodale, evidenziandosi quale nesso costitutivo in relazione con la chiesa e il recinto cimiteriale preesistenti, riproposti in un diverso contesto ambientale.
L’edificio museale è quindi da interpretare soprattutto come elemento di creazione paesaggistica; il materiale scistoso, adoperato nel rivestimento e nell’erezione di alcune murature, si confonde abilmente con i profili del terreno, in uno studiato contributo con il candore delle ricostruzioni e le forti variazioni luministiche, catturate e filtrate verso l’interno da "camini di luce", visibili da lontano.

Ensamble Studio, Centro di studi musicali, Finca Vista Alegre, Santiago de Compostela, Spagna, 1999-2003
di Antón García Abril
Motivazione: L’opera riunisce e salda in un unico gesto due aspetti oppositivi: l’essenzialità e la precisione assoluta della forma con l’irregolarità grossolana della materia litica allo stato delle prime fasi di estrazione. Il potente effetto di massa è frutto della razionalità costruttiva ottenuta attraverso la giustapposizione di lastre corpose sormontate come blocchi uniti nell’atto della loro prima messa in ordine sul piazzale di cava. Alla compattezza del volume esterno corrisponde una raffinata disposizione degli spazi e dei volumi interni, disegnati da una sapiente captazione della luce naturale.

Giorgio Armani Stores Parigi, Milano, Düsseldorf, Firenze, Mosca, Napoli, Boston, Chicago, Costa Mesa, Tokio, Atlanta, Atene, Vienna, Zurigo, Jeddah, Beijing, Dubai, Busan, Barcellona, Roma e Londra; Sao Paulo, Hong Kong, Seoul e Shangai, a partire dal 1999
di Claudio Silvestrin
Motivazione: Nel mondo globalizzato della moda e del commercio, i negozi Giorgio Armani disegnati da Claudio Silvestrin si distinguono per la sintonia tra l’immagine dei contenuti e quella dello stile del contenitore. La riconoscibilità del marchio non è ottenuta, come spesso avviene, attraverso il gesto eretico ripetuto con proterva indifferenza, bensì grazie alla duttile ripetizione di architetture silenziose e eleganti i cui spazi risultano unificati dal raffinato rivestimento in pietra naturale chiara.

Nella medesima occasione, la Giuria ha ritenuto di assegnare il premio "ad memoriam", dedicato ad un autore scomparso il cui contributo all’architettura di pietra sia stato particolarmente rilevante, a Franco Albini (1905-1977) per l’opera:
Museo del Tesoro di San Lorenzo a Genova, 1952-1956
Motivazione: Opera molto nota all’epoca della sua realizzazione (1952-1956), la cripta del Tesoro della chiesa di San Lorenzo può essere oggi riscoperta alla luce della nuova sensibilità verso gli aspetti costruttivi e percettivi del materiale lapideo che la compone. Questo lavoro, tra i più felici di Franco Albini, inserisce nel registro formale della modernità l’apporto prezioso e sapiente di maestranze espressione di una antica cultura costruttiva non ancora scomparsa.

Come nelle precedenti edizioni la forma del premio è costituita dalla pubblicazione di un prestigioso volume contenente un’ampia documentazione delle opere premiate, a cui faranno da cornice saggi critici e storici di eminenti personalità del mondo dell’architettura.
Durante la 40a MARMOMACC, il Premio Internazionale Architetture di Pietra sarà al centro degli eventi culturali programmati per "Marmo Arte Cultura" e verrà articolato in due eventi:
Cerimonia ufficiale di premiazione.
La consegna dei riconoscimenti avrà luogo sabato 1 ottobre 2005 alla Fiera di Verona in una cerimonia durante la quale saranno consegnati i diplomi agli autori, i quali illustreranno le opere premiate ad un vasto pubblico di architetti, ingegneri, mondo universitario, operatori del settore marmifero.
Mostra delle opere premiate.
Durante il periodo tra il 15 settembre e il 4 ottobre sarà organizzata una mostra dei lavori premiati presso la Fiera di Verona. Le opere, illustrate da disegni, foto e modelli, saranno esposte in un allestimento unitario insieme ad una campionatura dei materiali lapidei utilizzati.

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