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27 Giugno 2009

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5+1 AA

5_1aa

5 + 1 AA
M. Pisani
Edilstampa Roma 2009
pp. 168 con numerose illustrazioni in b. e n. e a colori
€18,00

Ancora fresco di stampa appare in libreria, nella serie di I quaderni dell’industria delle costruzioni, l’agile volume dedicato ai 5 + 1 AA, ovvero Alfonso Femìa e Gianluca Peluffo realizzato da Mario Pisani, storico e critico dell’architettura, autore per la stessa collana dei volumetti dedicati ad Architecture Studio e ai SITE.
Il primo motivo di interesse per il libro che impiega un linguaggio piano e comprensibile ed è ben impaginato, secondo uno schema oramai consolidato che raccoglie il testimone, migliorandola, della serie dei volumetti della Zanichelli dedicati ai maestri dell’architettura contemporanea, consiste nel fatto che viene dedicato ad un gruppo italiano che per molti aspetti è in grado di rappresentare la nuova generazione di progettisti che vive ed opera nel nostro Paese, fuori dallo star system e dotata di un linguaggio in grado di competere sullo scenario internazionale senza perdere la memoria. Ovviamente essendo alla presenza di un mercato sempre più globalizzato sovente collabora con progettisti stranieri come Rudy Ricciotti con il quale hanno vinto il concorso internazionale per il nuovo Palazzo del Cinema a Venezia o il più giovane Jean Baptiste Pietri, per quello delle nuove strutture direzionali per Sviluppo Sistema Fiera a Milano.
Il secondo consiste nel fatto che hanno prodotto e realizzato, o in corso di completamento, un gran numero di architetture e non soltanto a Genova, dove il gruppo risiede, o in provincia, ma disseminate in tutta Italia. Da Aquileia dove è possibile ammirare il Centro Visite e l’Antiquarium del Foro a Moncalieri dove si trova il vasto edificio polifunzionale 45° Parallelo, dagli uffici direzionali del Ministero degli Interni nell’ex Caserma Ferdinando di Savoia a Roma al comparto residenziale a San Giuliano di Puglia, fino alla complessa ed articolata riqualificazione dell’intera area degli ex Frigoriferi Milanesi, già rappresentata nella nostra rivista, ed appena terminata.
Il tutto in circa 10 anni di intenso lavoro.
Giustamente segnalato da Pisani è il modo di realizzare le note di progetto, dove manifestano il desiderio, che si esprime forse segretamente, di permetterci di guardare oltre il realizzato, come da una porta lasciata volontariamente socchiuso. Si percepisce la sensazione che vogliano farci assistere al processo ideativo, ed insieme allo struggente tentativo di comunicarci il percorso compiuto ad immaginarlo, con animo candido e coscienza serena. Per fare ciò impiegano riferimenti che non appartengono tutti all’universo dell’architettura, ma piuttosto alla mitologia, alla letteratura, al cinema, alla pittura, all’universo che scaturisce dal quotidiano.
Un altro elemento degno di interesse che caratterizza l’attività del gruppo a cui si è aggiunta di recente Simonetta Cenci, è la particolarità del linguaggio impiegato che riesce a contaminare gli elementi tipici del tempo presente con l’atmosfera sospesa tipica degli autori che si rifanno al Realismo Magico, realizzando in questo modo “una poetica che si situa a metà strada tra l’elemento magico, surreale e la rappresentazione del tutto realista”. L’intento consiste nella descrizione puntigliosa della realtà, senza tralasciare alcun particolare, ma inserendo in essa un effetto di “straniamento” attraverso l’impiego di elementi magici o comunque del tutto inusuali. Gli esempi più affascinanti si ritrovano nell’ala di libellula della vetrata della sala principale nel progetto per il Palazzo del Cinema a Venezia, nella grande freccia di luce che si staglia all’esterno del Palazzo dei Frigoriferi a Milano, nei girasoli e nei colombi nella piazza delle Fornaci a Savona, nel grande pupazzo che si staglia fuori del Museo del Giocattolo a Cormano, realizzato in modo realistico per creare l’effetto voluto ma anche indicare una strada fuori dalla banalità che rischia di travolgere anche i giovani protagonisti di questa stagione.

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