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16 Ottobre 2009

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RETAIL DESIGN

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LABORATORIO DI METODOLOGIE PER DEFINIZIONE DI PROGETTO
CORSO DI LAUREA IN INDUSTRIAL DESIGN AA. 2009-2010
FACOLTÀ DI ARCHITETTURA DI FERRARA

Gruppo docente
prof. Alfonso Acocella
prof. Jacopo Piccione
prof. Andreas Sicklinger
arch. Angelo Argentesi
arch. Veronica Dal Buono
arch. Davide Turrini
arch. Valeria Zacchei

Il Design retail è il tema
«Le merci, dal momento in cui sono uscite dall’ambito della produzione artigianale e soprattutto a partire dalla Rivoluzione Industriale della metà dell’Ottocento, hanno evidenziato di essere soggette a un processo di progressiva “spettacolarizzazione”. Cioè a un processo di trasfigurazione dei caratteri puramente funzionali che consente loro di assumere dei precisi significati simbolici e culturali e soprattutto una seducente “aura”.
Per potersi spettacolarizzare, le merci hanno sviluppato la loro capacità di sucitare sorpresa presso gli individui. Hanno inoltre amplificato la loro natura di oggetti visibili, la loro particolare forma di comunicazione che procede per ostensione. Ma hanno, soprattutto, dovuto utilizzare le possibilità offerte da particolari luoghi, che hanno funzionato per essere dei veri e propri palcoscenici teatrali. È noto come lo spettacolo abbia sempre avuto bisogno di specifici luoghi per potersi esprimere: la commedia ha il teatro, la partita di calcio lo stadio, ecc. Anche lo spettacolo offerto dalle merci, pertanto è legato a luoghi precisi.(…)
Non è inopportuno, allora, chiedersi quali siano i rapporti che le merci intrattengono con le più importanti realtà di tipo spaziale che consentono loro di esercitare un ruolo spettacolare e comunicativo: i luoghi del consumo. (…) Luoghi intesi secondo un’accezione molto ampia, che va dalla bottega artigiana, al negozio, ai passages – le anticipatrici gallerie commerciali sviluppatesi a Parigi nel corso dell’Ottocento -, ai grandi magazzini e alle esposizioni universali, sino a quelle odierne “cattedrali del consumo” che sono rappresentate dai grandi centri commerciali. Per concludere con luoghi che in passato non avevano molto a che vedere con la cultura del consumo, ma che progressivamente sono stati pervasi da quest’ultima: alberghi, ristoranti, aereoporti, cinema, musei, parchi a tema ecc. »

Vanni Codeluppi, “La vetrinizzazione della società” p. 1 in Lo spettacolo delle merci, Milano, RCS, 2000, pp. 242.

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