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25 Giugno 2010

Opere di Architettura

Due residenze a Merano


Vista dei due edifici. Da sinistra: casa De Biasi e casa Lazzari.

Le arenarie de Il Casone partecipano al mix materico proposto negli interni di due abitazioni a Merano.

Casa Lazzari
L’edificio si legge come ambiente unico, in cui i pochi volumi emergenti dalla superficie di base articolano lo spazio, pur garantendo la continuità percettiva e l’unitarietà. Le emergenze visive sono quasi sempre costituite da componenti d’arredo: per il soggiorno un parallelepipedo lapideo con funzione di camino, un’isola centrale quale cucina, un tavolo e un divano; per la camera, il letto, ed i sanitari per il bagno. Gli elementi rimangono sotto la linea dello sguardo, che è dunque libero di spaziare nell’ambiente. Poche eccezioni sono rappresentate da alcuni setti murari e dal volume cementizio che nasconde la scala di collegamento ai due piani dell’edificio.
Il progetto, con pochi materiali, indaga le gradazioni cromatiche della gamma del grigio, dal bianco al nero. Al piano terra fanno eccezione i pavimenti in pietra del tipo crema fiorito ed un muro realizzato con blocchi scuri di pietra a spacco, che dal cancello di ingresso si estende fino a diventare muro solido della casa e penetra sino al cuore della zona giorno, a creare l’immediata relazione tra interno ed esterno.
Il pianerottolo d’arrivo al piano superiore affaccia sul doppio volume con vista sul soggiorno e distribuisce gli ambienti, in cui s’accentua la tonalità crema: diventa preponderante nel bagno, dove la stessa pietra dei calpestii è impiegata per il rivestimento di tutte le superfici e come piano orizzontale monolitico del lavabo.
I materiali dell’involucro dell’edificio sono ridotti al minimo numero: cemento armato a vista e cristallo, dosati in proporzioni inverse sui due livelli. Al piano terra prevalgono le superfici trasparenti, mentre quello superiore appare solido e monolitico, lievemente in aggetto rispetto al piano inferiore, con tre sole aperture.
I colori dell’esterno virano decisamente verso le gradazioni calde del giallo e del marrone: ai toni del muro a spacco si sposano il lastricato lapideo in accordo con l’interno, il selciato scuro ed il pavimento in doghe lignee che dal soggiorno conduce alla piscina.


I volumi puri nel soggiorno Lazzari.

[photogallery]casa_merano_album[/photogallery]

Casa De Biasi
Le lastre di pietra disposte secondo tracciati regolari delimitano terrazzamenti che superano lievi differenze di quota, tanto nel giardino quanto nella zona giorno dell’edificio, instaurando un’immediata corrispondenza tra i due ambiti. Se all’esterno si tratta di dislivelli naturali dovuti all’orografia del terreno, la scelta di riproporre una disposizione su quote diverse anche all’interno è finalizzata proprio a favorire tale correlazione.
L’individualità dei due ambiti, d’altro canto, è raggiunta accostando alla pietra componenti naturali diversi per le due situazioni: erba nel giardino, legno nel soggiorno.
Sull’esterno si alternano pochi elementi: il vetro delle grandi aperture realizzate soprattutto al piano terra, l’alluminio del sistema di frangisole e, infine, il materiale lapideo che veste gran parte delle superfici opache: giallo etrusco posato in lastre rettangolari, montate e secco.
L’uso della pietra è elemento imprescindibile dell’identità della residenza De Biasi di Merano, fondamentale per garantire l’unità della percezione spaziale. L’impressione si conferma man mano che ci si addentra nel cuore dell’edificio: superati i muri rosso vermiglio che delimitano la zona pranzo verso l’interno, la pietra del tipo crema fiorito diventa l’unico materiale utilizzato per i rivestimenti. Si tratta di una superficie continua che, senza giunti né fughe, si estende per tutti i piani, seguendo ora l’orizzontalità dei pavimenti, ora gli scatti verticali delle scale.
La sensazione che si ricava è quello di uno spazio stabile e ordinato, in cui l’unico elemento mutevole è l’andamento delle ombre generate dai frangisole in alluminio a protezione delle grandi aperture sui fronti.
All’interno dei bagni il ruolo del materiale lapideo si afferma ulteriormente: oltre ad estendersi per rivestire pareti e arredi, la conformazione stessa dell’ambiente, fatta con i suoi aggetti e nicchie, è come ricavata per sottrazione di materiale da un enorme monolite.


Corpo scala e pavimentazione in casa De Biasi.

[photogallery]casa_merano_album2[/photogallery]

di Gaia Govoni

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