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19 Maggio 2011

XfafX

To Design Today: la nuova strada del progetto contemporaneo


Conferenza stampa al Palazzo della Triennale di Milano (4 maggio 2011, ore 12) Video realizzato da Studiovisuale

Molto più di una conferenza stampa, molto diversa da un convegno, certamente più dinamica della solita presentazione istituzionale. Questa seconda occasione che vede celebrato l’XfafX – il Ventennale della Facoltà di Architettura di Ferrara – presso la storica sede del Palazzo della Triennale rimarrà nel ricordo dei presenti come un importante momento di comunicazione e discussione sul rapporto tra architettura e design, tra università e impresa, tra formazione e professione. Un incontro per riflettere sui temi centrali del progetto contemporaneo.Il panel degli invitati esprime nomi di tutto rilievo e il dialogo tra i relatori è stato all’altezza delle aspettative sin dalle battute introduttive del Presidente della fondazione “Museo del design” della Triennale Prof. Arturo Dell’Acqua Bellavitis che si è detto “felice di poter ospitare la presentazione di questa iniziativa tanto vicina nei suoi intenti a un progetto che la Triennale sta tentando di perseguire e che riguarda la presenza di mostre significative organizzate dalla Triennale anche all’esterno della sede milanese”. Ad esempio gli eventi legati al Salone del mobile, che potrebbero non esaurire a Milano la loro forza propositiva e creativa viaggiando sul territorio nazionale, in sedi prescelte, condivise e fruite così da un più vasto pubblico.Con modalità analoghe la FAF ha deciso di entrare in contatto attraverso l’occasione delle celebrazioni del suo Ventennale con la Triennale, come una delle massime istituzioni italiane nel campo del design, per ribadire come non soltanto all’interno della Facoltà – dove coesistono in modo produttivo i due Corsi di laurea di Architettura e Design del prodotto industriale – sia possibile sviluppare una nuova sinergia intorno al tema del progetto contemporaneo interdisciplinare.“Mi pare – ha proseguito Bellavitis – che questo Ventennale sviluppi la ricerca e punti l’attenzione su di un ambito vitale per la nostra professione e cioè il legame tra design e architettura, ma in un modo peculiare e intelligente, si pensi per esempio a Mangiarotti che aveva sviluppato una ricerca importantissima sul design dei componenti come la pietra o il laterizio, ecco questo mi pare stia facendo anche la FAF”. “Noi – ha concluso il Presidente – lavoriamo ormai da molto tempo in sinergia con il Vitra e ci piacerebbe intensificare il rapporto con il mondo dell’architettura che è l’altra faccia del design; in questo Ferrara è un esempio positivo di Università e di buona correlazione tra questi due elementi ed il territorio in cui si iscrive. Speriamo davvero che questo rapporto tra Triennale e FAF grazie al Ventennale possa diventare più sinergico per immaginare progetti comuni e portare alcune delle nostre mostre attraverso il canale privilegiato della Facoltà alla cittadinanza emiliana”.

A queste parole di apertura ha immediatamente risposto il creatore del Ventennale Prof. Alfonso Acocella attraverso un augurio che è anche un suggerimento di azione positiva: “Spero di poter accogliere l’invito a far nascere un rapporto proficuo tra le facoltà milanese e ferrarese, tra Triennale e FAF, proprio in attuazione di ciò che è stato prefigurato sin ora e che non va disperso ma tesaurizzato e accresciuto per il bene degli studenti e dei nostri giovani ricercatori”.Leopoldo Freyrie, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, ha ribadito che “il tema è assolutamente centrato ed io per primo posso testimoniare di questa relazione strettissima e tipica italiana tra architettura e design perché per tradizione familiare sono figlio di un architetto che fu Compasso d’oro e Medaglia d’oro alla Triennale così come è stato per grandi esempi, si pensi a Mangiarotti, Magistretti fino a Michele de Lucchi”.Freyrie pensa che “da un punto di vista sia culturale sia della promozione del progetto è importante legare architettura e design perché questo può dare risposte ai cittadini e può essere il perno su cui promuovere l’architettura ed il design italiano nel mondo.Questa riflessione mi riporta a Ferrara e al suo gioiellino che è la Facoltà di Architettura non solo per il rapporto numerico, potremmo dire americano, tra docenti e studenti ma anche perché la FAF riesce ad integrare il territorio con una serie d’interlocuzioni internazionali. Proprio dalla sinergia tra territorio, realtà locali in crescita e dalla capacità di fare rete attraverso relazioni internazionali si può rilanciare il nostro mestiere perché la difficoltà di esportare l’architettura italiana deriva da questo”.Secondo Freyrie sta alle istituzioni, alle scuole, agli ordini professionali creare le basi per permettere questa sinergia “ed io sono contento che un’eccellenza come quella ferrarese possa puntare su questo obiettivo”, conclude.Alfonso Acocella risponde con entusiasmo spiegando che lo stesso titolo del Ventennale vuole proprio fare riferimento ad un’idea più vasta e transdisciplinare del progetto: To design today.Luisa Bocchietto, Presidente dell’ADI (Associazione per il Disegno Industriale) spiega che anche l’istituzione da lei presieduta – non Ordine professionale ma libera associazione di “creativi” e di progettisti – al pari di come sta tentando di fare la FAF a Ferrara, cerca di aprirsi al territorio vasto del Paese e di tenere insieme professionisti, studenti, critici, cittadini e continua fare una politica culturale decentrata a favore del design italiano rispetto ai diversi contesti produttivi regionali. La delegazione dell’ADI presente sul territorio emiliano può collaborare attivamente con la FAF ad esempio con un programma di formazione che porti gli imprenditori locali a dialogare con gli studenti. “Sviluppare la riflessione intorno al design – rileva il Presidente Bocchietto – significa comprendere come si sono modificati i confini della disciplina per cui si è passati dal design come prodotto al design come processo fino ad arrivare oggi ad un’idea di design come servizio; tale estensione di campo è importante e per questo c’è grande, istintiva sinergia con la FAF che ci auguriamo diventi un osservatorio tramite cui poter selezionare i migliori designer della regione per poterli poi premiare”.“Il design in Italia – conclude Bocchietto – è nato anche perché in questo paese è molto difficile farsi strada come architetti; non potendo costruire le città molti hanno fatto i designer, attività che permetteva anche di compiere sfide più facilmente realizzabili e al contempo di grande slancio intellettuale; dunque questa sfida della FAF è importante per poter portare ad alto livello questa sinergia”.

Anche secondo l’opinione di Alfonso Acocella “la sfida del corso di Design del prodotto, inaugurato nel 2009 a Ferrara, è proprio volta a questo obiettivo: saper creare internamente alla facoltà questa sinergia operativa tra progetto di architettura e progetto di prodotto.Graziano Trippa, Preside della Facoltà di Architettura di Ferrara, sottolinea nel suo intervento che è “prezioso il fatto di avere componenti diverse che altrimenti non avrebbero modo di dialogare. Quello che aiuta a risolvere i problemi sono le sinergie mentre l’attitudine a creare vincoli e separatezze è un modo per non risolvere i problemi. Per noi la Triennale è un punto di riferimento per poter immaginare un percorso di crescita fra le diverse “anime” e componenti disciplinari del progetto”.Secondo Trippa la vera questione riguarda il fatto che la professione ha le proprie radici nella formazione e se la formazione è di livello scadente anche la professione avrà un basso profilo. “La vera missione dell’architettura, afferma il Preside, è legata alla qualità della vita che si ottiene applicandosi allo standard d’insegnamento. Insieme la battaglia per la formazione è possibile farla. Credo che il sistema universitario italiano, così come l’ordine professionale, debba smettere di credere che il numero sia il valore su cui decretare la riuscita di un sistema. Alla FAF pensiamo che l’obiettivo, il servizio vero, sia offrire lu’alta qualità ai nostri studenti”.La facoltà ferrarese ha un numero molto limitato di studenti iscritti annualmente: 135 ad Architettura e 50 al corso di Design industriale, quest’ultimo fortemente legato al product design e al progetto di prodotti per l’interior design e per quanto riguarda l’architettura alla componente dell’edilizia. L’università e il design devono muoversi oggi verso il mondo della produzione, verso le aziende, in modo da spingere l’artigianato e l’industria a proseguire sinergicamente nella ricerca. “Il prodotto – sostiene giustamente Trippa – se ha una concezione innovativa è un buon esempio di design che non si può copiare ma si deve esportare e fare conoscere e solo così il nostro design sarà in futuro, com’è stato nel passato, ai primi posti nel mondo. Alla FAF infatti c’è una squadra, una logica di gruppo, una collaborazione che credo sia una strada vincente per le componenti strategiche dell’architettura e del design”.Ed è proprio al Preside Graziano Trippa che l’ideatore e promotore del festival Alfonso Acocella ha dedicato, con toccanti parole, questo Ventennale della FAF “Per l’impegno che ha profuso in questi anni dedicandosi completamente con spirito di abnegazione e ferma direzionalità di percorso a questa istituzione, per aver dimostrato che solo con un costante lavoro è possibile ottenere i migliori risultati perché se gli uomini non credono e si identificano attivamente ed eticamente nelle istituzioni le istituzioni non esistono”.Acocella ha proseguito descrivendo genesi, obiettivi e ragioni del Ventennale affermando: “Anche all’interno di un progetto istituzionale l’aspetto autoriale può essere importante per disporre di uno slancio creativo iniziale, ricercando in progress un equilibrio capace di coinvolgere tutta la comunità della FAF. Lo sforzo principale è stato quello di individuare un focus tematico significativo e condiviso, spingendosi successivamente a prefigurare i modi di declinazione contenutistica e comunicativa, infine applicarsi nell’attività di fund raising per reperire le risorse necessario allo svolgimento del progetto culturale/istituzionale facendo si che XafX  non fosse un’occasione indirizzata unicamente alla ricorrenza  del Ventennale ma un modo per spingersi progettualmente oltre la celebrazione stessa che ha un valore di ‘occasione istituzionale’ ma non ne rappresenta il fine ultimo del progetto”.A questo scopo tutti gli sforzi che Acocella – coadiuvato da un numeroso e giovane team di ricerca a cui ha rivolto un sentito ringraziamento – ha intrapreso per giungere alla concretizzazione del Ventennale sono stati capitalizzati e consegnati alla stampa attraverso una memory card digitale (in forma di innovativa cartella stampa dell’era 2.0) che contiene il concept del progetto culturale nella sua forma più estesa e chiara.L’ideatore di XfafX evidenzia, al contempo, che XfafX – To design today – “si evolverà in progress nell’anno di svolgimento in quanto il progetto è pensato come un festival che rinuncia alla classica unicità di luogo, di tempo e di tema per proporsi come festival temporalizzato, diacronico, transdisciplinare da svolgersi prevalentemente negli spazi aulici di rappresentanza di Palazzo Tassoni Estense – sede della facoltà di Architettura di Ferrara – ma che non esclude ‘uscite’ ed ‘esternalizzazioni’ nella realtà territoriale dell’Emilia Romagna e nella geografia nazionale più in generale”.Inoltre afferma Acocella, il festival To design today guarda oltre il limite temporale dell’anno delle celebrazioni, “traguardando progettualmente e visionariamente il prossimo quinquennio per prefigurare una programmazione della politica culturale della FAF”.

Per spiegare tale processo Alfonso Acocella afferma: “Ritengo si possa parlare oggi di un design delle idee. Anzi il design sono le idee. Dalle idee nascono i progetti, i contenuti, la comunicazione utile a diffondere e fare affermare le idee da cui discende il design quale processo di “conferimento di forme” rispetto alle cose del mondo. E al mondo intende guardare al Facoltà nei prossimi anni.Rispetto ad una visione innovativa di Facoltà che guarda, contestualmente, all’esterno e al suo interno – vista la fortuna di aver avuto in dono un edificio come Palazzo Tassoni Estense, restaurato con cura ed oggi immagine della FAF, sede espositiva e di dibattito – si tenterà sempre più  di far convergere nei suoi spazi, in un luogo fisico istituzionale, università e produttori, ricerca e mondo esterno.Aver dato visibilità nella mostra di XfafX ai nostri illuminati sostenitori è importante per far comprendere il legame dell’interscambio, la contiguità tra ricerca e produzione, tra immaterialità della cultura e materialità di prodotto posta alla base dei processi industriali di produzione, per esprimere una cosciente volontà di indirizzo e rappresentare ciò in cui noi crediamo”.Ecco che la mostra inaugurata lunedì 2 maggio presso gli spazi di Palazzo Tassoni Estense in occasione della prima conferenza stampa del Ventennale ha permesso ad Acocella e al suo staff d’instaurare un dialogo tra università e azienda ma anche attivare collegamenti trasversali tra le diverse aziende presenti in una visione di futura sinergia. Chiaramente il progetto XFAFX nasce come evento di celebrazione della Facoltà di Architettura di Ferrara ma ha lo sguardo rivolto verso l’esterno per collegare l’istituzione alla città in un itinerario ideale in cui la forza identitaria della facoltà si raccordi al proprio territorio al fine di interpretarlo, di valorizzarlo.Acocella, con questo importante festival To design today che si svolgerà in un arco temporale dilatato lungo un anno, intende “alimentare l’idea che l’università possa svolgere un nuovo ruolo di mediazione all’interno del mondo del progetto e delle imprese, del territorio e dei protagonisti del design. Produrre contenuti per una comunicazione innovativa e istituzionale che sfrutti i nuovi strumenti della rete. La sopravvivenza delle Università nei prossimi anni è legata a una forte competitività,  alla prefigurazione e attuazione di progetti di qualità e alto profilo culturale  e scientifico”. Gli invitati di XfafX – i protagonisti internazionali del design discourse – sono tanti per avviare e dar vita ad un progetto che non duri solo un anno ma un intero quinquennio! I nomi selezionati, tutti di grande prestigio, sono frutto delle scelte di gruppo e sono tutti visti con l’attesa della verifica, dell’accettazione e temporalizzazione dell’invito istituzionale. Ci saranno – spiega Acocella – nuovi riconoscimenti accademici all’interno di XfafX individuando fra i personaggi più rilevanti la figura da proporre per la Laurea Honoris Causa che verrà conferita ad un personaggio significativo della cultura del XX secolo; una figura che abbia segnato il secondo Novecento o ad un innovatore del nuovo Millennio, un interprete che abbia inaugurato o stia “progettando” il XXI secolo nel campo architettonico o in quello del design più in generale”.Le parole che sembrano legare con un filo invisibile le moltissime attività presenti nel corso del Ventennale XfafX sembrano essere quelle di creatività, progetto, critica, ricerca, innovazione, cultura, comunicazione, impresa, competizione che sono poi gli elementi intorno a cui cresce l’università oggi. Ed è su queste basi che Acocella conclude il suo intervento con una preziosa considerazione. “Pensare che un’istituzione affidi all’esterno – a fronte della produzione di progetti, contenuti, ricerca – un elemento importante come quello della comunicazione è sbagliato. Nell’era dell’economia della conoscenza è fondamentale che l’università sviluppi tali competenze collegando al proprio interno autori, programmatori e designer. La Facoltà di Architettura di Ferrara attraverso il banco di prova di XfafX si sta attrezzando a svolgere tale ruolo attraverso la messa a punto di una comunicazione istituzionale, istantanea, pervasiva, multicanale.

Termina la conferenza il Preside Graziano Trippa ricordando che “questo Ventennale, non bisogna dimenticarlo, è pensato avendo come primi referenti gli studenti. XfafX come grande evento culturale istituzionale, ma anche occasione di dibattito interno per far conoscere le tendenze del progetto contemporaneo internazionale. Ci siamo resi conto – afferma Trippa – che quel 25% che va all’estero con programmi Erasmus o Socrates torna avendo compreso di potersi battere, ad armi pari, con i colleghi di altre nazionalità; e quindi quello di lavorare con gli studenti su questi aspetti è molto importante per noi”.Ecco un’occasione per toccare con mano le possibilità dei molteplici significati che oggi assume il termine Design e capire come, con strategie mirate, anche la nostra università italiana può essere all’avanguardia nel mondo!

Elisa Poli

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