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23 Novembre 2011

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“MUTABLE SPIRIT”
Marmomacc Meets Design

Il marmo muta.
Materiale naturale e “alchemico”, si forma e si trasforma, evolve in lentissima genesi, assume proprietà e caratteristiche dell’ambiente dove nasce, assorbendone e rappresentandone individualità e unicità.
Resistente e stabile, è stato storicamente associato a durata e prestigio, diventando materiale d’elezione di architettura e scultura, alla ricerca dell’immortalità.
Oggi tecnologie sempre più avanzate, anche digitali, ne riscoprono l’essenza intimamente, insospettabilmente adattabile.
Il marmo dunque muta ancora.

Lo fa questa volta a livello percettivo, rendendosi duttile ad accogliere quello specchio flessibile di un mondo in continua evoluzione che è il design.
Moduli, complementi, superfici vengono riletti dalla sensibilità dei progettisti allo scopo di affinare logiche sempre più attente anche alle tematiche della sostenibilità.
Se da un lato infatti il marmo continua a imporre la sua personalità, chiedendo di accostarsi alle proprie caratteristiche con una profonda e specifica conoscenza, dall’altra propone infinite variabili – di colore, consistenza, impatto – che rendono possibili altrettante declinazioni. É allora che interviene il fondamentale potenziale di sperimentazione e innovazione offerto dal design.

Nasce da qui la sfida proposta quest’anno da Marmomacc Meets Design a progettisti e aziende, MUTABLE SPIRIT: essere tanto flessibili da esaltare il marmo come materiale mutante e mutevole. Rendendolo, con il loro lavoro, concretamente “mutabile”.

Piccoli ritagli dalle videointerviste durante Marmomacc 2011:
Patricia Urquiola (Budri): “Lavoriamo con tutti gli scarti e con tutti i marmi, mischiando resine e legno. Io spero di lavorare molto in questa direzione; ci stiamo avvicinando al marmo con tanta disinvoltura”.

Marco Piva (Regione Puglia): “Quattro pietre pugliesi, molto simili tra di loro, si prestano ad essere interpretati non soltanto nella loro superficie, ma nell’essenza e nella profondità, apprezzandone l’aspetto visivo, tattile ed emozionale”.

Raffaello Galiotto (Lithos Design): “La pietra da pelle di rivestimento a elemento massivo di costruzione. La pietra poggia sulla pietra e diventa portante, diventa elemento architettonico per la separazione e la costruzione si spazi abitativi”.

Riccardo Blumer (Trentino Pietra): “Dobbiamo immaginare le pietre come se vibrassero, sempre in grande movimento. A me piace raccontare una materia che non è statica ma dinamica. Il marmo si muove, è in movimento”.

Progettisti ed aziende:
Flavio Albanese per Margraf, Riccardo Blumer e Donata Tomasina per Trentino Pietra, Giuseppe Fallacara con Politecnico di Bari e Università di Budapest per Reneszánsz Köfaragò Ztr Urom-Hu, Raffaello Galiotto per Lithos Design, Setsu & Shinobu Ito per Grassi Pietre, Pietro Ferruccio Laviani per Citco, Michele De Lucchi, Angelo Micheli e Laura Cunico per Stone Italiana, Philippe Nigro per Testi Fratelli, Marco Piva per Regione Puglia (Petra Design, Pimar, Stonemotion, In.Spo Marmi), Snøhetta e Kjetil Thorsen per Pibamarmi, Patricia Urquiola per Budri.

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