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23 Aprile 2013

News

Un progetto di urban design in pietra per il Quartiere San Lorenzo di Roma.

“Louder than bombs” è il workshop di progettazione promosso da Stone Academy e tenutosi a Roma dal 3 al 6 Aprile 2013, in occasione del settantesimo anniversario del bombardamento che ha coinvolto il quartiere di San Lorenzo durante la Seconda Guerra Mondiale.
Questo evento ha richiamato studenti provenienti da diverse corsi di Laurea di Architettura, Design ed Ingegneria – Ferrara, Mantova, Pescara, Roma -, con l’intento di sviluppare un progetto in grado di ridare vita al quartiere, utilizzando come materiale cardine la pietra.
La nascita del quartiere San Lorenzo risale al periodo compreso tra il 1884 e il 1888. La finalità della sua costruzione fu la realizzazione di alloggi per gli operai che arrivarono a Roma alla fine del secolo XIX, per supportare lo sviluppo urbanistico della città a cavallo tra i due secoli. Primi abitanti furono infatti ferrovieri, operai ed artigiani.
Il 19 luglio del 1943, in piena seconda guerra mondiale, fu il quartiere più colpito dal primo bombardamento degli alleati su Roma, con l’obiettivo di attaccare lo scalo merci ancora oggi attivo. Negli anni del dopoguerra, San Lorenzo continuò ad essere un quartiere popolare, ma dominato dalla piccola delinquenza.
San Lorenzo oggi, è un quartiere frequentato dagli studenti della vicina Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, animato da nu­merosi pub, ristoranti, birrerie e associazioni culturali.
Gli abitanti del quartiere si distinguono per la loro forte forza comunicativa, espressa attraverso messaggi impressi su supporti di varia natura (lenzuola, muri, serrande, etc.). Chiaro è il loro disappunto verso progetti di riqualificazione e riedificazione del quartiere, che porterebbero a radicali modifiche, privandoli della memoria del bombardamento.
A San Lorenzo sono state individuate sette aree di possibile intervento, attualmente consistenti in vuoti o in resti di scheletri strutturali.


Quartiere San Lorenzo, Piazza dell’Immacolata, zona pedonale e luogo d’incontro.

[photogallery]wsroma_album1[/photogallery]

Il corso di Laurea in Design del Prodotto Industriale di Ferrara, attraverso il laboratorio del secondo anno Product Design I, docenti Raffaello Galiotto e Vincenzo Pavan, affronta il tema dell’utilizzo dei materiali lapidei nel progetto contemporaneo di design.
Alcuni studenti del corso hanno partecipato al workshop di Stone Academy prendendo in esame tra i siti proposti quello denominato “Doppio Binario”, per la particolare conformazione planimetrica. L’edificio presente nella location è ricostruito solamente al primo livello, adibito ad attività commerciali, e offre una superficie sovrastante di 8500 mq.
L’idea sviluppata tende ad un progetto d’incontro tra architettura e design, uno spazio pubblico/privato a servizio del quartiere che potrebbe ripristinare l’integrità dell’edificio ed il suo valore. L’intero progetto nasce dall’iniziale evocazione del bombardamento dall’alto, identificato nell’immagine di bersagli, figure circolari che hanno dato vita ad un gioco di pieni e vuoti, positivo e negativo, che simboleggiano le “ferite” scavate nell’edificio. Tali principi sono stati ricreati attraverso lo sfruttamento di due livelli: il primo corrispondente alla quota dell’originaria copertura a terrazzo ed adibito a piazza, il secondo soprelevato di 110 cm che assolve la funzione di balaustra.


Rappresentazione schematica del lotto e idea di progetto

[photogallery]wsroma_album2[/photogallery]

Quale materiale per la realizzazione del progetto si è scelto il travertino romano. L’idea del bersaglio viene ricreata attraverso l’utilizzo di panchine modulari in pietra conformate ad arco che ricreano figure circolari di dimensioni diverse in base allo spazio occupato. La pavimentazione è pensata in Peperino, materiale che con la sua colorazione scura crea contrasto con le sedute, protette da coperture circolari metalliche, rivestite da elementi vegetali. Data la rara presenza di zone verdi nella frenesia del contesto urbano circostante, si è valorizzato il progetto con il rivestimento vegetale del volume sopraelevato, che prosegue sulla parete destra dell’edificio adiacente con una parete giardino. La parete sinistra invece, è rimasta incontaminata per lasciare evidenti i segni del crollo dell’edificio originario.
L’intero spazio, raggiungibile attraverso una scala a chiocciola ed un elevatore, presenta un’illuminazione a terra Led Rgb, che incrementa la suggestione suscitata dal luogo.
Il concept verrà sviluppato in vista della Mostra Internazionale Marmomacc, che si terrà a Verona a Settembre 2013.

di
Omar Azzalini
Luca Barbieri
Alessandra Bimbatti
Gaia Cervellati
Belinda Hajdini
Amalia Marasti
Ilaria Mori
Ivan Andres Rosas Saavedra
Celeste Volpi

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