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9 Ottobre 2014

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L’insostenibile leggerezza del marmo


Diaframma frangivista “Sinusoide” realizzato in emperador light lucido e sabbiato.

Il nostro lavoro nasce dalla constatazione che i materiali lapidei, dopo i fasti di un passato che ne ha saputo valorizzare la matericità e l’attitudine alla modellazione tridimensionale, sono stati relegati nella pratica corrente dell’architettura moderna (tranne fortunati esempi) a mera valorizzazione di piani orizzontali e verticali.
Questa tendenza, che noi consideriamo una sottovalutazione delle potenzialità della “materia”, ci ha spinti ad approfondire una nostra ricerca tesa all’utilizzo non esclusivamente per uso “edile” ma piuttosto rivolta alla realizzazione di arredi, oggetti d’uso, ed elementi architettonici.
Era per noi quindi necessario restituire al marmo ed alla pietra il loro antico “genius” senza però cadere nella riproposizione pedissequa di elementi classici.


Diaframma frangivista “zig zag” realizzato in forest green lucido.

Abbiamo quindi cercato di declinare nuove possibilità di utilizzo diverse da quelle consuete attraverso il design che, a parer nostro, conferisce ad un elemento già nobile un cospicuo valore aggiunto.
La sfida è quella di rinnovare l’immagine della pietra naturale che fino a poco tempo addietro è stata percepita dalle nuove generazioni come greve, non “attuale” ed adatta solo ad un “design” classico.


In primo piano desk “four S” in bianco vietnam lucido;
in secondo piano scrivania “triarco” in bianco vietnam lucido.

Siamo stati facilitati in questo percorso dalle nuove possibilità di trasformazione dei materiali rese possibili dalla progettazione cad e dalle varie attrezzature a controllo numerico, ed anche e soprattutto dalla collaborazione con una azienda lungimirante che ha deciso di investire molte risorse in questo progetto: la Marmi Strada.
Abbiamo realizzato quindi diaframmi divisori tridimensionali, permeabili alla vista, che attraverso spessori, vuoti e pieni, ombre e luci, conferiscono alla materia di divenire elemento scultoreo e non più texture monodimensionale; “mobili” curvilinei a piani orizzontali sagomati alternati a vuoti che alleggeriscono la sensazione di “peso” e mostrano una versatilità del marmo inusuale; Elementi di arredo cavi assemblati in modo da conservare l’illusione ottica del solido e recuperare leggerezza anche mediante espedienti illuminotecnici;


Tavolo “crossing” in emperador dark.

Tavoli realizzati mediante l’utilizzo composto di più tecnologie come ad esempio la waterjet per le forature ed il laser per la caratterizzazione delle superfici, cercando di generare trasparenze e illusione di leggerezza;
Oggetti multifunzionali come un’isola cucina tecnologica, interamente rivestita in marmo che da un lato è un monolite in pietra fluttuante (che nasconde una cucina) e dall’altro è focolare;


Isola “vulcano” in silver wave lucido.

Fino alla produzione di sedute outdoor che esteticamente rimandano alla leggerezza di arredi normalmente prodotti in materiali plastici, per infrangere quell’assunto che una seduta o una panchina in pietra debba necessariamente essere un trilite o addirittura un monolite.
Il feedback durante alcune fiere di settore e soprattutto durante il Marmomacc incoraggia noi e soprattutto la Marmi Strada a proseguire questo percorso.
L’auspicio è che Le aziende italiane che vogliono raggiungere nuovi segmenti di mercato, tendano a valorizzare il know how ed il design italiano sempre di più, per invertire la pericolosa tendenza che sta portando il nostro paese ad essere solo “fornitore di materiali pregiati” poi trasformati altrove.


Seduta “trull’O” in trani biancone lucido e trani bronzetto lucido.

[photogallery]vozza_album[/photogallery]

Cosimo Vozza, Luciana Salamino architetti
arch.vozza@tiscali.itmielu321@gmail.com

Vai a Marmi Strada srl

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