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23 Febbraio 2015

Progetti

Giovanni Michelucci. Un centro sperimentale del marmo dedicato a Michelangelo*


Giovanni Michelucci, Centro sperimentale del marmo a Carrara,
Pistoia, Centro di Documentazione “Giovanni Michelucci”, inventario disegni n. 347

In vista del quinto centenario della nascita di Michelangelo, da celebrarsi nel 1975, il quotidiano livornese “Il Telegrafo”, riprendendo un’idea sviluppata agli inizi del Novecento da Cesare Martignoni (Naldi in La città di Michelucci 1976, p. 184), già nel 1964 aveva lanciato la proposta, accolta favorevolmente da artisti del calibro di Picasso, Moore, Zadkine e Arp (Godoli 2002, p. 82), di un memoriale dedicato all’artista da erigersi sulle Alpi Apuane. Giovanni Michelucci si occupò della parte architettonica del progetto e, nel luglio del 1972, fu premiato dal circolo carrarese “Antonio Dazzi” per il lavoro svolto. I primi schizzi dell’architetto pistoiese risalgono al maggio del 1972, a testimonianza del fatto che l’ideazione del progetto fosse precedente al conferimento del premio: l’area indicata per la realizzazione del memoriale era la località Foce di Pianza, posta tra il monte Borla e il monte Sangro, non lontano da Carrara. Il coinvolgimento dello scultore inglese Henry Moore, che da diversi anni aveva casa a Forte dei Marmi ed era quindi legato all’ambiente delle Alpi Apuane, rendeva ancora più probabile la realizzazione dell’impresa. Giovanni Michelucci, nell’accettare l’incarico, contestò l’idea del monumento celebrativo e propose la realizzazione di un Centro Sperimentale del Marmo, destinato ad accogliere una torre-osservatorio, gli ateliers degli artisti e perfino un teatro all’aperto (Belluzzi 1986, p. 174).


Giovanni Michelucci, Centro sperimentale del marmo a Carrara,
Pistoia, Centro di Documentazione “Giovanni Michelucci”, inventario disegni n. 682

I numerosi schizzi – circa un centinaio, conservati presso il Centro di Documentazione “Giovanni Michelucci” di Pistoia – ci consegnano l’idea di “una copertura che diventa tenda, foglia, lastra, e di un osservatorio astronomico a traliccio che trapassa da allusioni alla torre di Babele a suggestioni fantascientifiche. L’intuizione più convincente assimila gli elementi architettonici ai blocchi e ai lastroni marmorei presenti nelle cave.” (Belluzzi 1986, p. 174).
Il disegno 347, del maggio 1972, è un primo, preliminare studio dell’ambiente delle cave abbandonate su cui dovrà sorgere il memoriale: con pochi segni grafici, Michelucci raffigura il profilo delle Apuane e i vari piani di cava, digradanti. Il foglio 682, datato 23 giugno 1972, raffigura delle platee digradanti, formate da grandi lastre di marmo sovrapposte, destinate a fungere da copertura agli ateliers degli artisti. Compare anche la torre-traliccio destinata a rimanere una costante in quasi tutti gli schizzi successivi. Gli elaborati dell’Ottobre 1972 testimoniano un ulteriore sviluppo del tema delle falde marmoree digradanti che vanno ad integrarsi perfettamente nel paesaggio apuano, quasi anch’esse frammenti delle cave abbandonate. Il foglio 463, infatti, riprende il tema delle lastre marmoree sovrapposte e inoltre si scorge la cavea di un teatro scavato nel marmo.


Giovanni Michelucci, Centro sperimentale del marmo a Carrara,
Pistoia, Centro di Documentazione “Giovanni Michelucci”, inventario disegni n. 463


Giovanni Michelucci, Centro sperimentale del marmo a Carrara,
Pistoia, Centro di Documentazione “Giovanni Michelucci”, inventario disegni n. 692

Il tema del teatro è presente anche nel disegno 692 nel quale sono rappresentate anche delle gradonate affiancate collegate da una passerella metallica; in questo schizzo, come già nel 463, non è presente la torre-osservatorio. Il 10 novembre 1975, alla presenza del ministro dei Beni Culturali, Giovanni Spadolini, e delle maggiori autorità politiche locali, viene posta la prima pietra del memoriale a Michelangelo; successivamente, presso la Camera di Commercio di Carrara, è letto un messaggio di Giovanni Michelucci che tuttavia non presenzia a nessuna delle celebrazioni della giornata, per non impedire ai presenti di formulare eventuali critiche all’iniziativa progettuale. Nonostante le assicurazioni dei Ministeri della Pubblica Istruzione e delle Finanze per la copertura finanziaria del progetto, la realizzazione del memoriale michelangiolesco resta sulla carta: oltre agli schizzi sopravvivono anche alcuni plastici realizzati da Bruno Sacchi ed esposti alla mostra pistoiese “La città di Michelucci”, dell’Estate 1976. Nei plastici viene rappresentata un’ulteriore variante del progetto: la torre-traliccio sostiene un’enorme copertura a vela, memore di una delle più celebri architetture michelucciane, la chiesa di San Giovanni Battista sull’Autostrada del Sole, presso Campi Bisenzio.

di Costantino Ceccanti

Bibliografia:
La città di Michelucci, catalogo della mostra (Fiesole-Pistoia, 1976), Sansoni, Firenze, 1976;
A. Belluzzi, Le malìe della forma e gli imperativi della morale, in A. Belluzzi, C. Conforti, Giovanni Michelucci, Electa, Milano, 1986, pp. 37-68;
C. Conforti, R. Dulio, M. Marandola, Giovanni Michelucci, Electa, Milano, 2006;
E. Godoli, Il progetto di Michelucci per un centro sperimentale del marmo dedicato a Michelangelo sulle Apuane, in IX Biennale di scultura Città di Carrara, Electa, Milano, 2002, pp. 82-91.

*Il testo rielabora una scheda di catalogo firmata dall’autore in Michelangelo e il Novecento, a cura di E. Ferretti, M. Pierini, P. Ruschi, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 2014.

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