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18 Settembre 2007

News

OLTRE LE SUPERFICI
epidermidi, stratigrafie materiche e spazi nelle opere d’architettura

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Completamento Muralla Nazarí a Granada, (2003-06) di Antonio Jemènez Torrecillas

CORSO DI CULTURA TECNOLOGICA DELLA PROGETTAZIONE
FACOLTA’ DI ARCHITETTURA DI FERRARA AA. 2007-2008
prof. Alfonso Acocella
arch. Veronica Dal Buono
arch. Paola Rossi
arch. Davide Turrini

Un edificio non è una collezione di superfici…
“Sembra che le cose vadano in modo del tutto diverso per le forme dell’architettura e che queste siano soggette nella maniera più passiva, più legata, a dati spaziali immutabili. Ed è così, in certo senso, poichè, nell’essenza e per destinazione, quest’arte si attua nello spazio vero, in quello dove si muove il nostro cammino, in quello che l’attività del nostro corpo occupa. Ma consideriamo il modo di lavorare dell’architetto, e come le forme s’accordino tra loro per sfruttare questo dominio e, forse, per dargli una nuova figura. Le tre dimensioni non sono solo il luogo dell’architettura, ne sono pure la materia, coi suoi caratteri di pesantezza e d’equilibrio. Il rapporto che le unisce in un edificio non è mai indifferente, e nemmeno fisso. L’ordine delle proporzioni interviene nel loro trattamento, che conferisce alla forma la sua originalità e modella lo spazio secondo convenienze calcolate. La lettura della pianta e poi lo studio dell’alzato dànno soltanto un’idea molto imperfetta di queste relazioni. Un edificio non è una collezione di superfici, ma un insieme di parti, le cui lunghezza, larghezza e profondità s’accordano fra loro in un certo modo e costituiscono un solido inedito, il quale comporta un volume interno e una massa esterna.
Senza dubbio, la lettura di una pianta dice molto, fa conoscere l’essenziale del progetto e permette all’occhio esercitato di cogliere le principali soluzioni costruttive. Uno studio esattamente informato e con esempi numerosi può ricostruire teoricamente l’edificio in base alla proiezione sul suolo, e l’insegnamento delle scuole dà modo di prevedere per ogni categoria di piante tutte le conseguenze possibili nella terza dimensione, così come la soluzione esemplare per un dato piano.. Ma questa specie di riduzione, o se si vuole quest’abbreviazione dei procedimenti di lavoro non abbraccia tutta l’architettura, anzi la spoglia del suo fondamentale privilegio, che è quello di possedere uno spazio completo, e non soltanto come un oggetto massiccio, ma anche come stampo cavo che impone alle tre dimensioni un valore nuovo. La nozione di pianta, quella di struttura, quella di massa sono indissolubilmente unite, ed è pericoloso astrarle le une dalle altre. Non è questo che noi vogliamo, ma, insistendo sulla massa vorremo far subito capire che non è possibile cogliere pienamente la forma architettonica nello spazio abbreviato dello schema. (…)
L’originalità più profonda dell’architettura come tale risiede forse nella massa interna. Dando una forma definita a questo spazio cavo, esso crea veramente il suo proprio universo. Senza dubbio i volumi esterni e i loro profili inseriscono un elemento nuovo e del tutto umano nell’orizzonte delle forme naturali. Alle quali anche il loro conformarsi, o il loro accordo meglio calcolati, aggiungono sempre qualcosa d’imprevisto. Ma, a ben riflettere, la cosa più meravigliosa è l’avere in qualche modo concepito e creato un inverso dello spazio. L’uomo cammina ed agisce all’esterno di tutte le cose: egli è perpetuamente di fuori e, per penetrare le superfici, bisogna che le spezzi. Il privilegio unico dell’architettura tra tutte le arti, ch’essa costruisca dimore. Chiese o navigli, non è d’assumere un vuoto comodo e di circondarlo di garanzie, ma di costruire un mondo interno che si misura che si misura alo spazio e la luce secondo le leggi di una geometria, d’una meccanica naturale, ma su cui la natura non ha presa.”
Henry Focillon, “Le forme nello spazio” p. 31 e 35 in Vita delle forme, Torino, Einaudi, 1999 (tit. or. Vie des Formes suivi de Ê loge de la main, 1943), pp. 134

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Scuola materna ad Arcore di Massimo Carmassi

COMUNICAZIONI

INTRODUZIONE AL CORSO
Esperire_pensare_comunicare architettura

L’opera di architettura e i suoi fruitori
Il reale materiale
Esperire_Astrarre
Superfici. Volumi. Stratigrafie. Spazi
La rivoluzione delle immagini
Il mondo come superficie

TERRA CRUDA
Argilla: materia/materiale, innato/acquisito

L’argilla da materia a materiale.
La terra come materiale della tradizione costruttiva
Le tecniche: adobe, pisè, tecniche miste, ecc
Mutazioni tecnologiche: tradizione e innovazione

Terra cruda. Percorsi e metodi di ricerca

Il progetto contemporaneo d’architettura in terra cruda
Opere contemporanee in terra cruda fra Occidente e Oriente
Le ragioni della scelta delle tecniche in crudo.
La Normativa e il Caso italiano.

LATERIZIO
Riabilitare lo Stile laterizio

Natura del passato e dell’attualita’
Sequenze formali
Permanenza e mutamento
I materiali e le forme nel tempo. L’oblio
Il progetto riabilitativo

Le forme del laterizio. L’essere della materia
Le terrecotte architettoniche d’età arcaica
I mattoni ellenistici e l’opera muraria massiva
L’opus testaceum e l’opera muraria composita romana

Stereotomia laterizia. Il muro massivo
Louis Kahn
Opere contemporanee

Stereotomia laterizia. La simulazione del muro
Rivestimenti a spessore
Opere contemporanee

Superfici laterizie sospese
Rivestimenti sottili in cotto

“Rosso italiano”. Superfici pavimentali in cotto
Presentazione progetto
Visita guidata alla Mostra “Rosso italiano” presso il Saie di Bologna

PIETRE NATURALI
Riabilitare lo Stile tecnologico della pietra

Natura del passato e dell’attualita’
Sequenze formali
Permanenza e mutamento
I materiali e le forme nel tempo. L’oblio
Riabilitare
Il progetto riabilitativo de L’ARCHITETTURA DI PIETRA

Stone. Percorsi e metodi di ricerca

Le forme della pietra. L’essere della materia
Le pietre dell’architettura
Le pietre di scarto
I residui di lavorazione dei materiali lapidei: riduzione, scarto, problematiche ambientali, riciclaggio, prospettive di riuso creativo

La rinascita della pietra stutturale
Costruzioni monolitiche.
Nuove esperienze stereotomiche mediterranee.
La cultura anglosassone e la riabilitazione della pietra armata.
Opere di architettura contemporanea

Stereotomia litica
Figure e corpi stratigrafici murari
Simulare il muro. Rivestimenti a spessore
Opere di architettura contemporanea

Superfici sottili
L’assottigliamento estremo della materia litica
Il design delle superfici

La “leggerezza” della pietra. Opere di Kengo Kuma

PIETRE D’ARTIFICIO
Usare, imitare, re-inventare la materia

Natura e Artificio
Mimesis e Invenzione
Materia e materiali
“Pietre d’artificio”: le famiglie tra tradizione e contemporaneità

Pietre d’artificio Percorsi e metodi di ricerca

Dalla materia alle applicazioni costruite
Le tecniche produttive.
Pietre agglomerate e pietre ceramiche
Il calcestruzzo architettonico
Colore e superficie
Forme monolitiche
Opere di architettura contemporanee

Stratigrafie architettoniche ad n dimensioni
L’esame di Cultura tecnologica della progettazione è di natura applicativa, in modalità di ricerca seminariale guidata dal gruppo docente.
L’esercitazione è individuale o in gruppi di lavoro composti da due persone.
Durante le attività seminariale saranno svolte comunicazioni specifiche finalizzate alla trasmissione di una metodologia al lavoro di ricerca, all’astrazione e alla ri-organizzazione concettuale-grafico-espositiva dei dati e delle informazioni.
Tema generale di esercitazione: Stratigrafie architettoniche ad n dimensioni.
Elaborati dell’esercitazione:
1. Definizione del tema di ricerca e produzione di un folder esteso (testuale ed iconografico) formato A3 a stampa
2. Concept in format digitale sintetico utile alla comunicazione in proiezione in Aula dei risultati più significativi dell’esercitazione.

Bibliografia di riferimento
Sezione A | Astrarre: idee, concetti, immagini
Peter Zumthor, Pensare architettura, Milano, Electa, 2003 (tit. or Pensare architettura, 1998) pp. 65
Vilèm Flusser, Per una filosofia della fotografia, Milano, Bruno Mondadori, 2006 (tit. or. Für eine Philosophic der Fotografie, 1983), pp. 116
Marc Augè, Rovine del macerie (in particolare i saggi “Le rovine e l’arte” e “Turismo e viaggio, paesaggio e scrittura”), Milano, Bollati Boringhieri, 2004 (tit. or. Le temps en ruines, 2003), pp. 139
David Batchelor, Cromofobia. Storia della paura del colore, Milano Bruno Mondadori, 2001 (tit. or. Chromophobia, 2000), pp. 146
Edwin A. Abbott, Flatlandia. Racconto fantastico a più dimensioni, Milano, Adelphi, 2001 (tit. or. Flatland, 1882), pp. 166
Ezio Manzini, La materia dell’invenzione, Milano, Arcadia, 1986, pp.255.

Sezione B | Materiali
Carla Langella, Nuovi paesaggi materici: design e tecnologia dei materiali, Firenze, Alinea, 2003, pp.207.
Thomas Herzog, Roland Knippener, Werner Lang, Atlante delle facciate, Torino, Utet, 2006, pp. 320.
Toshiko Mori (a cura di), Immateriale/Ultramateriale, Milano, Postmediapress, 2004, pp.123.
Blain Brownell, Transmaterial, New York, Princeton Architectural Press, 2004, pp.235
Mike Ashby, Kara Johnson, Materiali e design: l’arte e la scienza della selezione dei materiali per il progetto, Milano, Ambrosiana, 2005, pp.334.
Chris Lefteri, La ceramica. Materiali per un design di ispirazione, Modena, Logos, 2005, pp.160.
Marinella Levi, Valentina Rognoli, Materiali per il design: espressività e sensorialità, Milano, Polipress, 2005, pp.180.
Els Zijlstra (a cura di), Material Skills, Rotterdam, Materia, 2005, pp.168.
www.designnet.polimi.it
www.iuav.it/homepage/artec
www.materia.nl
www.materialatlas.com
www.materialconnexion.com

Terra cruda
Eugenio Galdieri , Le meraviglie dell’architettura in terra cruda, Bari, Laterza, 1982, pp. 295.
Hassan Fathy, Costruire con la gente, Milano, Jaca Book, 1985, pp. 286.
Gianni Scudo, Sergio Sabbadini (a cura di), Le regioni dell’architettura in terra. Culture e tecniche delle costruzioni in terra in Italia, Rimini, Maggioli Editore, 1997, pp. 220.
Martin Rauch, Otto Kapfinger, Rammed Earth, Basilea, Birkhäuser, 2001, pp. 159.
Gianni Scudo, Barbara Narici, Cinzia Talamo, Costruire con la terra. Tecniche costruttive, campi di utilizzo e prestazioni, Napoli, Esselibri-Simone, 2001, pp. 256.
Gernot Minke, Building with earth. Design and Technology of a Sustainable Architecture, Basilea, Birkhäuser, 2006, pp. 200.

Laterizio
Alfonso Acocella, L’architettura del mattone faccia a vista, Roma, Laterconsult, 1989
Alfonso Acocella, Involucri in cotto, Firenze, Sannini, 2000
Alfonso Acocella e Davide Turrini (a cura di), Rosso Italiano (Firenze, Firenze, Alinea, 2006)
www.laterizio.it

Pietra
Alfonso Acocella, L’architettura di pietra, Firenze, Alinea, 2004
architetturapietra2.sviluppo.lunet.it

Pietre d’artificio
Augusto Romano Burelli, “Proteo o dell’artificio nel prodotto industriale per l’architettura”, pp.26-32, Materia, n.39, 2002.
Vincenzo Pavan, “Naturale e artificiale nell’architettura di pietra”, pp.32-39, Materia n.39, 2002
Paolo Portoghesi, “Pietre di cava e nuove pietre”, pp.20-26, Materia n.39, 2002.
David Bennett, The art of precast concrete: colour texture expression, Basel, Birkhäuser, 2005, pp.160.
Mario Collepardi, “Faccia vista e caffè”, pp.713-714, L’Industria Italiana del Cemento n.705, 1995.

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