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28 Marzo 2011

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Progettare e costruire con la pietra


Copertina dell’inserto: Smiljan Radic, casa Pite, Papudo, Cile, 2003-2005; le pietre monolitiche di Marcela Correa all’ingresso della casa affacciata sull’oceano, © Cristóbal Palma.

Il 14 marzo scorso, nell’elegante spazio Casabella Laboratorio in via Marco Polo 13 a Milano, la rivista “Casabella” e Marmomacc (Mostra Internazionale di Pietre, Tecnologie e Design) hanno presentato Progettare e costruire con la pietra, l’inserto monografico allegato a al numero 799 di “Casabella” di marzo 2011 dedicato ai materiali lapidei – marmi, pietre, graniti, agglomerati – e al loro utilizzo nell’ambito dell’architettura e del design.
Sotto l’egida di Francesco Dal Co, direttore della rivista, e Mauro Albano, brand manager di Marmomacc, l’allestimento della sala ha presentato, attraverso pannelli disposti lungo tutte le pareti e una vivace sequenza di slide proiettate in loop, una selezione dei servizi e degli articoli più interessanti dell’inserto.
Disponibile per la consultazione in varie copie sull’ampio tavolo centrale dello spazio espositivo, il fascicolo monografico dà un quadro completo e aggiornato delle possibilità espressive, compositive, prestazionali e applicative attualmente disponibili nel settore lapideo. Utile come momento conoscitivo atto a interpretare al meglio le qualità estetiche e le caratteristiche tecniche di questi materiali, l’inserto racconta una realtà che spesso è poco conosciuta dal mondo del progetto.


Fotografia dell’allestimento al Casabella Laboratorio

Nella prima pagina di presentazione i due curatori Evelina Bazzo e Livio Salvadori sottolineano come abbiano voluto creare un riferimento temporale ed esaustivo sul marmo – dal design all’art design, dall’architettura alla formazione, dalle associazioni alla più importante mostra internazionale di riferimento, il Marmomacc; per “portare in primo piano la profonda sapienza artigianale e le innovative tecniche di trattamento e trasformazione, le lavorazioni tradizionali e i processi produttivi all’avanguardia, nonché i metodi di posa in opera che recuperano e reinterpretano in chiave moderna gli esempi del passato e le soluzioni applicative di nuova concezione”.
Il primi lavori presentati sono realizzati dai cileni Smiljan Radic e Marcela Correa. Tra i più sensibili e capaci esponenti della nuova generazione di progettisti, la loro opera si distingue per la ricerca continua della relazione tra scultura e architettura, un dialogo tra discipline simili teso all’esplorazione e alla riproposizione di luoghi e spazi naturali all’interno della forma costruita.


Smiljan Radic e Marcela Correa, Ristorante Mestizo, Santiago del Cile, Cile 2005-2007; il fronte principale del ristorante rivolto verso il parco, © Gonzalo Puga

Nella sezione centrale dell’inserto sono illustrate le realizzazioni di alcune delle più grandi aziende italiane del settore (Budri, CMC – Consorzio dei Marmisti della Valle del Chiampo, Kreoo by Decormarmi, Franchi Umberto Marmi, Grassi Pietre, Lithos Design, Pedrera, Pibamarmi, Regione Puglia – Sprint Puglia, Trentino Sprint) in collaborazione con firme del design internazionale.
Esemplare l’allestimento di Patricia Urquiola con Budri, Marblelace, che unisce alla modellazione tridimensionale di blocchi monolitici la precisione dell’intarsio, giocato su un pattern geometrico ripetuto e di chiara matrice digitale. Nella forma di “altorilevo”, Urquiola ha portato il marmo verso una dimensione di apparente leggerezza, quasi un pizzo, una tenda lapidea che non solo sottolinea le possibilità offerte dalle nuove tecniche di lavorazione, ma sposta, tramite un convincente scarto creativo, l’idea del marmo assunto come lastra bidimensionale verso sorprendenti dimensioni espressive. La stessa Urquiola afferma di avere avuto pregiudizi infondati su questo materiale: “pensavo che una lastra di marmo fosse già un manufatto completo e compiuto, ma dopo avere lavorato qualche anno con questo materiale e in stretto rapporto con l’azienda, mi sono ricreduta, scoprendo delle incredibili e insospettate possibilità”. Al piccolo modulo ondulato ripetibile all’infinito per comporre screen variabili e di massima flessibilità, corrisponde il suo residuo, impiegato per costruire altre tessiture, paraventi filtranti che ricordano le lavorazioni artigianali degli antichi palazzi indiani.


Patricia Urquiola, Progetto Marblelace per l’azienda Budri, Marmomacc Meets Design 2010, © Alberto Parise

Non sono solo affermati designer (nell’inserto si trovano realizzazioni di Enzo Mari, Tobia Scarpa, Michele de Lucchi con Pibamarmi…) a misurarsi con il materiale lapideo, ma anche giovani architetti, come i quattro che hanno interpretato e plasmato la pietra per Sprint Puglia creando originali collezioni per il design di interni. I pezzi realizzati da Luca Nichetto, Tomás Alonso, Stefan Diez e Philippe Nigro riescono a rappresentare tutte le tipologie litiche pugliesi: in ogni opera sono riconoscibili le sfumature di un diverso bacino estrattivo.


Luca Nichetto, Progetto Cuezzi per Decor Martena – Regione Puglia, Marmomacc Meets Design 2010, © Alberto Parise

Ancora molte altre le realizzazioni e i progetti presentati nel volume, tutte a testimoniare come la pietra può trasformarsi oggi da semplice materiale della tradizione a componente evoluto del progetto di architettura e design contemporaneo.

di Nicoletta Gemignani

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