aprile 2024
L M M G V S D
« Dic    
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
2930  

Ultimi articoli

Ultimi commenti

Rubriche

Pubblico dei lettori

 

rss

 

 

27 Novembre 2007

Opere di Architettura

Portcullis House.
Nuova sede per il parlamento britannico

portcullis.jpg
Portcullis House a Londra di Michael Hopkins. Vista dell’edificio affacciato sul Tamigi.

L’edificio sorge a Londra sulla riva sinistra del Tamigi, in un contesto urbano denso di presenze monumentali dall’alto valore istituzionale e simbolico quali Big Ben e Tower Bridge. Progettato da Hopkins, in collaborazione con lo Studio Ove Arup, il palazzo accoglie in sette piani sale riunioni, biblioteche e uffici privati dei deputati a cui si aggiungono altri servizi, quali ristoranti e negozi per il vicino parlamento di Westminster. L’impianto a corte assicura il massimo sfruttamento del lotto e della luce diretta; il sistema distributivo, costituito da collegamenti verticali nei quattro angoli dell’edificio e da lunghi corridoi centrali ad ogni piano, conferisce semplicità e chiarezza ai percorsi di circolazione interna.
Un’iterazione di partizioni verticali, scandita da pilastri in pietra che si rastremano ad ogni livello in corrispondenza di elementi marcapiano in cemento, compone l’impaginato dei prospetti. Finestre e bow-windows con infissi, schermature e veneziane in alluminio anodizzato color bronzo, costituiscono la superficie di tamponamento dei vuoti tra i supporti litici. Il ritmo costante di tali facciate, grazie all’effetto di alternanza cromatica dato dai piedritti chiari che si appiattiscono sullo scuro corpo parete degli intercolumni, evoca il susseguirsi dei pieni e dei vuoti di antiche pilastrate nordiche, di teorie di contrafforti normanni dalla morfologia risegata. Sulle coperture dell’edificio, pure realizzate in alluminio, si trovano grandi camini solari scambiatori dei flussi d’aria di un sofisticato impianto di climatizzazione. Ai camini si raccordano le condutture per la ventilazione degli ambienti che, lasciate in vista sulle facciate, si sviluppano tra gli infissi ed i pilastri litici aumentando di sezione dal basso verso l’alto in modo inversamente proporzionale alla riduzione di larghezza dei piedritti.

portcullis_2.jpg
Spaccato assonometrico dell’edificio con la sottostante stazione della metropolitana.

La serie dei piedritti rastremati – che già riassumeva il significato strutturale e il significante formale del progetto di Hopkins per l’Edificio del Fisco a Nottingham (1995) – è riproposta qui con una consapevolezza maggiore e diversa. Rispetto al progetto citato, nell’edificio londinese il materiale impiegato non è più il laterizio ma è la pietra: l’arenaria di Birchover di colore rosato ed il bruno granito di Dartmoor (utilizzato solo al piano terreno), tagliati in conci regolari di misure modulari che vanno dai 120x60x30 ai 60x60x30 cm. Inoltre il sistema strutturale è più evoluto. Una cerniera in acciaio, collocata in corrispondenza di ogni nodo-marcapiano, garantisce la continuità di momento tra il pilastro e la soletta “ad ala di gabbiano” del solaio, lasciando a quest’ultima la possibilità di assestarsi per rotazione; contestualmente un’armatura in acciaio post-tesa, a tensione modificabile, è fatta passare all’interno dei conci lapidei. I pilastri dei prospetti interni non trasmettono i carichi direttamente al suolo di fondazione ma insistono su grandi archi parzialmente prefabbricati in calcestruzzo che liberano da vincoli puntuali le strutture della metropolitana sottostante. Per le stesse finalità, grazie ad un sistema di travi reticolari di colmo, le torri angolari sono sospese al resto dell’ossatura portante dell’edificio.

portcullis_3.jpg
Dettaglio della soluzione angolare di facciata.

La Portcullis House rappresenta un ulteriore grado di avanzamento di un percorso che ha portato l’architetto inglese alla definizione di una nuova via all’ high-tech. Allontanandosi da una dimensione di pura innovazione, Hopkins si confronta con l’architettura storica e ne attualizza i materiali tradizionali e le tecniche esecutive. Tale processo di aggiornamento si esplica attraverso la prefabbricazione parziale di unità tecnologiche assemblate successivamente in cantieri altamente razionalizzati contrassegnati da tempi certi e da costi competitivi. Pensato per un ciclo di vita utile di 120 anni e uniformato ai più aggiornati criteri di sostenibilità ambientale per ciò che riguarda i sistemi di climatizzazione, il progetto integra tecnologie costruttive diverse chiamate a compartecipare al funzionamento di un complesso edificio-macchina costituito dalle seguenti unità fondamentali: pilastri portanti parzialmente prefabbricati in conci di pietra armata; solai con solette in calcestruzzo armato precompresso; archi di sostruzione in cemento con funzione di trasferimento dei carichi alle fondazioni; coperture con strutture reticolari metalliche e coperto in lastre di alluminio; strutture sospese in calcestruzzo armato agli angoli dell’edificio; impianti integrati a basso consumo energetico.

portcullis_4.jpg
Dettaglio costruttivo della facciata (rielaborazione grafica di Davide Turrini).

L’accostamento tra la tecnologia della pietra massiva (comunque ibridata con l’inserimento dei tiranti metallici) ed il funzionamento statico del calcestruzzo armato semplice o precompresso, tra i materiali e le tecnologie pesanti ed i sistemi costruttivi leggeri del vetro e del metallo, ha richiesto un complesso iter progettuale ed esecutivo perfettamente rispecchiato dalla molteplicità di figure specialistiche intervenute nel processo di realizzazione dell’opera: basti pensare in proposito alla parcellizzazione del panorama delle imprese che hanno partecipato al cantiere.
Nel nuovo Palazzo per il Parlamento, grazie ad un costante processo di bilanciamento tra estetica dell’innovazione e sensibilità nei confronti della storia, Michael Hopkins cerca, e trova, la chiave per entrare nel cuore della Londra più tradizionale. Interrogando le forme del passato e integrando funzionamento statico-impiantistico ed aspetto del costruito l’architetto, nato sotto il segno dell’high-tech più radicale, dimostra di saper restituire oggi un’immagine aggiornata, sofisticata ed elegante, degli alti comignoli e degli angoli stondati delle residenze classiciste progettate da Norman Shaw; e nell’accentuato verticalismo formale e strutturale delle facciate, può trovare una nuova modernità anche il Neogotico Perpendicular del Palazzo di Westminster.

di Davide Turrini

Scheda del progetto
Committente – Camera dei Comuni, Accomodation & Works Committee
Progettazione – Michael Hopkins and Partners
Progettazione strutturale – Arup: John Thornton, Dervilla Mitchell
Progettazione impiantistica – Arup and Partners: John Berry
Ingegnerizzazione del sistema di facciata – Arup and Partners: Neil Noble, Andrei Hall
Project management – Schal International Management Ltd.
Impresa contraente principale – Laing Management Ltd., Edimburgo
Realizzazione dei pilastri litici – Natural Stone Products Ltd., Birmingham
Cronologia – 1989-2000

Bibliografia di riferimento
Colin Davis, Hopkins. The work of Michael Hopkins and Partners, Phaidon Press, London 1993, pp.240.
Colin Davis, Hopkins 2. The work of Michael Hopkins and Partners, Phaidon Press, London 2001, pp.240.
Cristina Donati, “Il nuovo parlamento inglese”, Modulo n.268, 2001, pp. 40-48.
John Thornton, Cormac Deavy, Dervilla Mitchell, “The new parliamentary building – Portcullis House”, The structural engineer, 19th september 2000, pp. 1-7.
Cristina Donati, “Portcullis House, nuovo Palazzo del Parlamento” pp. 118-127, in Michael Hopkins, Milano, Skira, 2006, pp. 288.

Vai a:
Michael Hopkins and Partners

commenti ( 0 )

stampa

torna su