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24 Giugno 2009

Opere di Architettura

Banca in Val di Pesa (1995-2002) di Ipostudio*

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Scorcio della facciata con elementi stratificati in pietraforte.

Con due elementi caratterizzanti, un basamento murario rettilineo ed un volume curvo in elevazione, lo studio d’architettura fiorentino risolve la progettazione di un edificio specialistico destinato ad accogliere una nuova filiale bancaria ed una sala riunioni di uso pubblico.
Il luogo è quello di uno scoscendimento di terreno e di uno snodo viario alle porte di un piccolo centro del Chianti, laddove il corso del fiume Pesa dà vita ad uno specchio d’acqua che si allarga tra una pescaia ed un ponte di pietra. In questo contesto l’architettura concepita da Ipostudio si pone come testata a concludere una continuità di fabbricati esistenti, delimitando come un grande contrafforte la scarpata alle sue spalle; percepita di tangenza sulla viabilità di accesso al paese, essa non chiude la vista della collina retrostante ma, con il suo morbido volume verticale sfuggente ed il lungo tracciato lineare del basamento, accompagna lo sguardo lasciandolo libero di cogliere anche nuove profondità prospettiche.
L’edificio è a tre livelli. Il corpo del piano terreno di impianto triangolare, destinato esclusivamente agli spazi dell’agenzia bancaria, è chiuso da un muro continuo con rivestimento esterno di significativo spessore (circa 15 centimetri) in pietra forte. È l’arenaria del luogo, con il suo colore grigio-giallastro, a comporre un dispositivo murario irregolare dove bozze grossolanamente squadrate, di pezzature estremamente differenziate, si stratificano in ricorsi pseudo-orizzontali, dando vita ad un paramento esterno dalla superficie scabra, rustica. Le profonde commessure tra gli elementi lapidei che formano il muro sono lasciate vuote, prive di malta di giunzione, come se ottenute in un processo di posa a secco.
Il carattere solido, chiudente, difensivo di questo basamento si rapporta per contrasto con l’aerea leggerezza del volume che contiene i due piani in elevazione in cui trovano posto gli uffici della direzione e la grande sala pubblica per riunioni. I livelli superiori rivolgono verso il fronte del fiume una parete curva costituita da un curtain-wall interno e da persiane frangisole esterne in legno di cedro americano. Si tratta di un elegante involucro ligneo, totalmente e fittamente traforato, progettato ed eseguito appositamente per questo edificio. Le grandi persiane, motorizzate e controllate da un sistema elettronico, sono costituite da sottili listelli che possono essere inclinati, alzati e impacchettati; oppure abbassati totalmente e ruotati in modo da formare uno schermo chiuso.

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Lo spazio interno

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L’effetto – in certe ore – è quello di una calibrata trasparenza che, soprattutto di sera con l’attivazione dell’illuminazione artificiale interna, porge alla comunità la “filtrata” visibilità dei protagonisti della vita lavorativa svolta negli spazi della banca e a questi la vita che fluisce in esterno.
Nel raffinato dialogo dei materiali naturali utilizzati in modo sobrio e sincero è ancora la pietra a ritornare nelle soluzioni più interessanti di Ipostudio: all’interno, nella grande hall principale, il travertino senese in lastre composte con studiato disegno ad opus quadratum gigante con lastre di diversa pezzatura; all’esterno, la pietra forte posata ad opus incertum per pavimentare marciapiedi, percorsi e pertinenze.

di Davide Turrini

*Il saggio è tratto dal volume di Alfonso Acocella, L’architettura di pietra, Firenze, Lucense-Alinea, 2004, pp. 624.

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